L’ipnosi si può definire come un “non stato”, non si tratta quindi di una condizione particolare o artificiale di alterazione della coscienza. Tutti noi durante la nostra giornata entriamo
spontaneamente in uno stato simile a quello dell’ipnosi
quando ad esempio guidiamo dalla nostra casa al luogo di lavoro senza accorgerci di nulla, quando pensiamo di mangiare qualcosa e percepiamo lo stimolo della fame, quando ci estraniamo dal contesto, quando siamo immersi nei nostri pensieri e nelle nostre immagini, quando ricordiamo qualcosa di piacevole. L’ipnosi è uno stato di rilassamento
e/o di concentrazione molto profondo e questo trattamento può essere affiancato alla psicoterapia cognitivo-comportamentale incrementandone l’efficacia in diverse situazioni.
Sono molti gli stereotipi, i pregiudizi e i miti che circondano, ancora oggi, il mondo dell’ ipnosi, leggende spesso alimentate dalla letteratura e dai media in generale. Come sottolinea Eric Willmarth per i “non addetti ai lavori” l’ipnosi coincide con alcuni classici spettacoli televisivi in cui in genere un mago riesce a far fare delle cose buffe a delle ignare persone (ad esempio comportarsi come un animale o il non riuscire più a disincrociare le mani) il tutto per far divertire il pubblico. Indubbiamente questo tipo di intrattenimento ha danneggiato l’immagine di una metodologia che oggi è supportata da evidenze scientifiche e che può essere utilizzata per affrontare un’ampia gamma di problematiche psicologiche.
La risposta è positiva, infatti l’ipnosi può essere appresa, dopo un certo periodo di traning con uno psicoterapeuta, ed essere usata in modo autonomo da parte del paziente diventando così una preziosa risorsa da utilizzare sia in ambito personale che professionale. Nessuno può imporre qualcosa, sotto ipnosi, che il soggetto non voglia realmente realizzare. L'ipnosi non presenta nessun effetto collaterale e non è pericolosa a patto si sottoporsi a questo trattamento solo da professionisti (medici o psicologi) debitamente formati.
Esiste una grande variabilità nelle persone rispetto al grado di suggestionabilità, aspetto che può essere misurato grazie a delle
scale standardizzate
e che consentono di modulare e armonizzare una sessione di ipnosi in base alle caratteristiche del paziente. Non è ancora chiaro quali siano le
cause specifiche
di queste differenze. Esistono ancora alcune visioni vetuste sull’ipnosi ad esempio il timore che tale pratica possa incentivare il paziente verso comportamenti anticonservativi o indurre l’emergere di psicosi. Ma si tratta di
preoccupazioni prive di fondamento.
Gli studi evidenziano come l’integrazione di questo trattamento con la psicoterapia possa offrire in realtà ottimi risultati. Normalmente si possono utilizzare, come parametro di valutazione sulla
suggestionabilità
di un paziente, anche dei test pratici da eseguire in seduta.
Per questa ragione il primo obiettivo di uno psicoterapeuta e ipnologo è quello di informare in modo esaustivo il paziente delle caratteristiche dell’ipnosi, dei suoi meccanismi di funzionamento e della base scientifica che supporta tale metodologia di intervento. È importante prima di qualsiasi intervento che il paziente sia sottoposto a uno specifico assessment psicodiagnostico per evidenziare le caratteristiche del suo problema, le risorse personali disponibili e gli obiettivi che desidera raggiungere. L'ipnosi produce benefici e non ha effetti collaterali. Un discorso a parte deve essere fatto nel caso dell'ipnosi regressiva e soprattutto rispetto all'uso che certi sedicenti esperti ne fanno come nel caso delle regressioni che portano a far emergere del falsi ricordi (come ad es. esperienze di rapimenti da parte di alieni). La memoria umana non è assimilabile a quella di un hard disk e l'ipnosi non è un siero della verità.
L’ipnosi può essere utilizzata in modo efficace per il trattamento del dolore, gli attacchi di panico, per la depressione, l’ansia, le fobie specifiche, lo stress, le dipendenze, le problematiche gastro-intestinali, le somatizzazioni, persino per ridurre i sintomi della nausea e in tantissime altre condizioni. I pazienti possono sviluppare una maggiore assertività, migliorare il potenziale, affrontare e risolvere i problemi di insonnia , ridurre il dolore cronico. La decisione di impiegare l’ipnosi in affiancamento ad un altro trattamento deve essere basata da evidenze cliniche e in funzione delle caratteristiche del paziente. Per questa ragione è fondamentale rivolgersi solo a psicologi o medici. Oltre alle situazioni psicopatologiche l’ipnosi può essere impiegata per sviluppare il potenziale e favorire lo sviluppo di altre skill. Pur trattandosi di una tecnica efficace non è detto che sia utile per tutti i casi e per tutti i problemi psicologici dei pazienti.
In sintesi
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Membro della Division 30 Society of Psychological Hypnosis
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Bibliografia
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