La differenza tra ascoltare e sentire
Ascoltare significa concentrare la propria attenzione sull'interlocutore e cogliere la dimensione relazionale ed emozionale della comunicazione. Mentre sentire si riferisce al solo atto di percepire un suono e le parole attraverso l'udito ma senza un'elaborazione più profonda.
Ascoltare è diverso da sentire
Ascoltare significa concentrare la propria attenzione sull'interlocutore, comprendere le sfumature verbali, paraverbali e non verbali del discorso e cogliere la dimensione relazionale ed emozionale della comunicazione. Mentre sentire si riferisce all'atto di percepire un suono o delle parole attraverso l'udito ma senza che sia presente un'elaborazione centrale e profonda. Esiste quindi una grande differenza tra ascoltare e sentire. Ad esempio un conto è sentire una musica in sottofondo in un supermercato altro ascoltare con attenzione la progressione armonica di una canzone e le sfumature emozionali che le note ci comunicano in quel dato istante.
Che cos'è l'ascolto attivo?
L’ascolto attivo è una competenza relazionale fondamentale
soprattutto oggi che ci troviamo immersi costantemente in un mare magnum di informazioni. Infatti prima di concentrarsi sulla comunicazione è
fondamentale imparare ad ascoltare l’altro. Per fare questo è necessario un
grosso impegno in termini di risorse cognitive ed emozionali
ma soprattutto è fondamentale sviluppare una specifica competenza. Gli errori più comuni che le persone commettono quando parlano con qualcuno sono quelli di
interrompere l’interlocutore
credendo di aver già compreso
quanto sta affermando e di
anticipare così le risposte. Inoltre è frequente, mentre ascoltiamo una persona, perderci nei nostri pensieri o nelle nostre “fantasie” riducendo così la quantità e la qualità dell’informazione che stiamo elaborando.
Per ascoltare serve una grande concentrazione
Ascoltare significa anche interrompere le attività che si stanno facendo in un dato momento per dedicarsi all’altro. In realtà questa competenza ha una ricaduta importante anche per quanto concerne l’efficienza in ambito organizzativo e incide, ovviamente, anche sulla qualità delle relazioni interpersonali. L’ascolto attivo è oggi uno strumento fondamentale sia nel mondo aziendale che personale ed è una caratteristica che può fare la differenza .

La mente non è assimilabile a un dispositivo digitale e l'attenzione è una risorsa limitata e selettiva. Per questa ragione non è possibile gestire una quantità elevata di informazioni. Il rumore di fondo, le distrazioni e l'eccesso di notifiche riducono l'efficienza e aumentano le probabilità di commettere un errore.
Le 10 regole per ascoltare in modo efficace.
- Concentrati sulle parole del tuo interlocutore e sulla dimensione non verbale.
- Ascolta le idee e non giudicare il tuo interlocutore.
- Fornisci un feedback al tuo interlocutore (ad es. parla troppo velocemente o troppo lentamente, usa espressioni che non conosci?)
- Valuta il contenuto del messaggio in modo razionale.
- Mantieni un equilibrio sul piano emotivo e relazionale.
- Attendi che il tuo interlocutore abbia concluso il discorso prima di trarre delle conclusioni.
- Prendi appunti.
- Presta attenzione alle sfumature della comunicazione non verbale.
- Fai domande per verificare se hai compreso correttamente.
- Se l’argomento è particolarmente difficile poni delle domande al tuo interlocutore e segnala la tua difficoltà.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti:
- Stephen Covey, The 7 habits of Highly effettive people N.Skinner “Communication Skills” Selling Power 1999
- G.Manning, K.Curtis e S McMillen, Building the Human Side ofWork Community. Cincinnati Thomson Executive Press, 1996.
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