L'Alzheimer è una malattia progressiva e degenerativa che colpisce il cervello e che comporta la compromissione della memoria, del pensiero e del comportamento. È la causa più comune di demenza tra gli anziani ed è caratterizzata da un graduale declino del funzionamento cognitivo. La malattia fu descritta per la prima volta dallo psichiatra tedesco Alois Alzheimer nel 1906 e da allora è diventata una delle malattie più studiate nella medicina moderna. Ora è riconosciuto come un importante problema di salute pubblica senza cure conosciute o opzioni terapeutiche efficaci.
Un
esame del sangue, combinato con un’analisi dei tipici fattori di rischio relativi a questa patologia, può individuare i
primi segni dell’Alzheimer
con un
livello di accuratezza pari al 94%. È quanto emerge da una recente ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Neurology. I ricercatori hanno valutato un campione composto da 158 soggetti di età superiore ai 50 anni di cui solo una decina presentavano un problema cognitivo.
Ogni persona ha effettuato sia una PET (Positron Emission Tomography) che un prelievo di sangue ed i ricercatori hanno messo a punto un sistema per valutare il rapporto tra i livelli di due forme di beta amiloidi. Sappiamo che questo rapporto tende a diminuire con l’aumentare della quantità di placca dell’amiloide nel cervello.
L’ esame ematico ha concordato con quanto rilevato dalla ben più costosa PET raggiungendo una precisione diagnostica pari all’88%. Associando a questa procedura altre informazioni relative ai ben noti fattori di rischio per l’Alzheimer (come l’età e la presenza di una variante genetica nota come ApoE ) l’accuratezza è salita al 94%. Questo tipo di esame del sangue è
molto meno costoso e più rapido dell’uso della PET
e potrebbe essere utilizzato più facilmente, sia in ambito diagnostico che per condurre ulteriori ricerche. Una
diagnosi precoce dell'Alzheimer
consentirà sia alla persona che al caregiver di individuare anche un adeguato supporto psicologico e psicoterapeutico per affrontare l'evoluzione della patologia nel miglior modo possibile.
Bibliografia
High-precision plasma β-amyloid 42/40 predicts current and future brain amyloidosis. Suzanne E. Schindler, James G. Bollinger, Vitaliy Ovod, Kwasi G. Mawuenyega, Yan Li, Brian A. Gordon, David M. Holtzman, John C. Morris, Tammie L.S. Benzinger, Chengjie Xiong, Anne M. Fagan, View ORCID ProfileRandall J. Bateman. Neurology. August, 2019.
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