Questi ultimi anni sono stati dominati da notizie riguardanti la pandemia e tutti noi abbiamo modificato profondamente il nostro stile di vita. Adesso la guerra in Ucraina apre nuovi scenari inquietanti e ansiogeni soprattutto per i bambini e per gli adolescenti. Grazie alla televisione, ai social e al web si può facilmente accedere ad un mare magnum di informazioni ma soprattutto sono le immagini reali e drammatiche che riguardano l’invasione dell’Ucraina a colpire profondamente. La rappresentazione mediatica in questi casi insiste sulla dimensione emozionale spesso senza fornire i dovuti approfondimenti che potrebbero aiutare a comprendere meglio le dimensioni del fenomeno. Vengono così mostrate delle scene di bombardamenti, le condizioni della popolazione che cerca di proteggersi all’interno delle metropolitane, la fuga disordinata dei profughi in cui i bambini vengono separati dai genitori, il problema dell’approvvigionamento del cibo e le condizioni precarie dei civili. Inoltre si paventano delle conseguenze dirette anche sullo nostro stile di vita aprendo ulteriori scenari inquientati. Anche per gli adulti è difficile gestire questa copertura mediatica incessante soprattutto dopo due anni totalmente dedicati alla pandemia con i bollettini giornalieri dei decessi e dei contagi. A livello psicologico la preoccupazione per un’escalation del conflitto e di una guerra nucleare possono incidere profondamente aumentando in ciascuno il senso di precarietà della vita e di insicurezza.
È difficile evitare che i bambini siano esposti a queste informazioni dato che un evento di questa portata è praticamente impossibile da contenere. I
bambini osservano le reazioni degli adulti
e possono trarre delle conclusioni affrettate e trovarsi così soli ad affrontare l’angoscia e l’ansia che un conflitto può generare. Anche un notiziario lasciato sullo sfondo, il confronto con i compagni di classe e l’uso dei social rendono fondamentale gestire in modo attivo la questione della guerra. Spesso i
genitori credono che i loro figli non siano a conoscenza
di quanto stia accadendo nel mondo salvo poi doversi ricredere quando gli vengono rivolte delle domande dirette. Vediamo insieme delle
linee guida per orientare gli adulti
nel gestire questo tipo di comunicazione:
I bambini piccoli devono essere assolutamente protetti dalle notizie angoscianti. Limita l’uso della televisione e degli altri media.
I bambini hanno bisogno di sentirsi protetti dagli adulti. L’obiettivo deve essere quello di farlo sentire al sicuro.
i bambini possono far fatica a comprendere dei concetti astratti sono sensibili alla risposta emotiva dei genitori.
La consapevolezza
Aiuta i tuoi figli a sentirsi al sicuro
Indicazioni in base all’età:
I bambini piccoli devono essere assolutamente protetti dalle notizie angoscianti. Limita l’uso della televisione e degli altri media. Evita di discutere con gli altri adulti del tema della guerra in loro presenza. Se hanno visto per sbaglio delle immagini angoscianti rassicuralo facendolo sentire protetto dalla tua presenza.
Bambini dai 3 ai 6 anni
Limita l’esposizione alle notizie relative al conflitto e in particolare evita la visione di immagini angoscianti. Anche se credi che tuo figlio non stia prestando attenzione egli può cogliere facilmente il tuo stato emotivo e comunque ascoltarti anche quando sta giocando. Infatti se un adulto ha una forte reazione emotiva di fronte a una notizia questo comportamento sarà facilmente intercettato da un bambino.
Dai 6 ai 12 anni
Cerca di fornire delle informazioni semplici e comprensibili. Evita di scendere nei dettagli e lascia che siano loro a farti delle domande e a condurre la conversazione. Se vedi che è troppo silenzioso o noti dei cambiamenti nei comportamenti prova a chiedere come si sente e che cosa sta provando. Aiuta tuo figlio ad osservare gli avvenimenti dalla giusta prospettiva.
Adolescenti
Cerca di approfondire il tema con tuo figlio, lasciagli l’opportunità di esprimere liberamente le sue opinioni
e confrontati con lui. Fai sempre riferimento a delle
fonti attendibili
e aiutalo a formarsi un’idea su quanto sta accadendo.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti
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