Secondo una ricerca pubblicata sul “Journal of Experimental Psychology: Applied” nel 2017 il nome di un farmaco può indurre un paziente a un maggiore o a un minore consumo del prodotto. Le persone possono quindi modificare in modo autonomo, e inconsapevole, il dosaggio rispetto alla prescrizione medica. Come è comprensibile si tratta di un fenomeno potenzialmente pericoloso che deve essere approfondito ulteriormente dato che chiama in gioco tutta una serie di fattori psicologici sia cognitivi che emozionali. I ricercatori hanno prescritto a 70 partecipanti all’esperimento un farmaco per combattere l’influenza intestinale. Erano previsti due diversi “brand” uno più facile da pronunciare e da ricordare ovvero il “Fastinorbine” e un altro con un nome decisamente più complicato il “Nxungzictrop”.
I risultati ottenuti dalla ricerca mostrano come il “brand” possa influenzare direttamente la corretta assunzione del preparato. Le persone che avevano versato una dose maggiore del farmaco erano quelle che avevano ricevuto la prescrizione del farmaco con il nome più facile da pronunciare e da ricordare, in questo caso il “Fastinorbine”. Inoltre si è dimostrato come le stesse persone pensando che il trattamento fosse di tipo farmacologico avevano aumentato la percentuale di farmaco in eccesso del 15% in più del “Fastinorbine”, rispetto al “Nxungzictrop”, ed anche rispetto alla prescrizione medica fornita.
Si è scoperto, inoltre, che la percentuale del dosaggio in più si attestava sul 13% nel caso in cui le persone avessero creduto di utilizzare un preparato “fitoterapico” a base di erbe. Un nome “semplice e familiare” , quindi, può di conseguenza modificare la percezione della pericolosità di un farmaco rendendolo apparentemente più sicuro e inducendo il paziente a un maggiore consumo anche in netto contrasto con le indicazioni del medico.
Nel 2017 negli USA si sono spesi quasi 30 miliardi di Dollari per il marketing "sanitario". In questa cifra sono comprese le campagne pubblicitarie per determinati farmaci, i servizi sanitari, i test di laboratorio ma anche le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione sulla prevenzione di alcune patologie. Nel 1997 la cifra investita era di circa 18 miliardi di Dollari. Il 32% di questo budget è stato investito in pubblicità diretta ai "consumatori" con un incremento importante rispetto agli anni precedenti. L' incremento più significativo riguarda in particolare gli investimenti relativi all'ambito dei servizi di salute mentale e sulle problematiche legate alle dipendenze. In questo ambito specifico si è passati da 2 milioni di Dollari del 1997 ai circa 162 milioni di Dollari attuali (con un incremento del 8000%).
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti
Grazie per aver contattato lo Studio RPStrategy©. Ti risponderemo entro 24 ore.
Ci spiace ma c'è stato un errore imprevisto. Ti chiediamo la cortesia di riprovare oppure ti inviare un'email a info@rpstrategy.it
Inviando una richiesta si dichiara di aver letto il disclaimer sulla privacy e si autorizza lo studio RPStrategy© ad elaborare una risposta.
Rock Paper Scissors Strategy®
è un marchio registrato.
E’ vietata la riproduzione del marchio e dei contenuti, immagini e qualsiasi altra forma di comunicazione soggetta a copyright. N. Registrazione 0001536494 aprile 2013
RPStrategy®
Positive Strategy for Best Life
Studio di Psicologia RPStrategy®
del Dott.Igor Graziato
IT 08222720016
Sede legale:
Via Orazio Antinori 8
10128 Torino
RICEVO A TORINO
E ONLINE
Via Orazio Antinori, 8 10128 Torino
Tel. (+39) 347 1000224
PEC: igor.graziato@pec.it