Può sembrare strano ma molte persone soffrono di una paura persistente, eccessiva e irrazionale per i clown. Questa fobia può produrre ansia, angoscia e i classici comportamenti di evitamento influenzando pesantemente la vita di un individuo e limitandone così la libertà. Ad esempio, chi soffre di questa fobia potrebbe evitare di recarsi in un parco dei divertimenti, di portare i figli ad una festa di compleanno o al circo proprio per il timore di incontrare casualmente un pagliaccio. In alcuni casi la sola visione di un clown all’interno di un film può provocare un’intensa risposta emozionale. Infatti in molti film horror la figura del clown viene utilizzata proprio per stimolare la paura e l’angoscia. Secondo alcune ricerche questa fobia riguarda circa il 6% della popolazione e malgrado possa sembrare qualcosa di poco importante la reazione psicologica di chi soffre di questo problema è la medesima di altre fobie come ad esempio la paura di parlare in pubblico, la paura degli aghi, la paura di volare, la paura dei ragni.
La fobia per i clown viene detta coulrofobia ma non è presente con un’etichetta diagnostica specifica nel DSM (Diagnostic Statistical Manual) il manuale di riferimento per l’inquadramento nosografico dei disturbi psicologici e psichiatrici, ma rientra nelle cosiddette “fobie specifiche”. Chi soffre di questa fobia percepisce come minaccioso, disturbante e inquietante un clown pur sapendo che si tratta di una persona reale che interpreta un personaggio. Un pagliaccio è per sua natura imprevedibile dato che può fare degli scherzi improvvisi accompagnati da fragorose risate che possono assumere anche un tono inquietante. Inoltre è una maschera che cela e nasconde l’attore un altro elemento questo che amplifica il senso di straniamento nello spettatore.
La genesi della coulrofobia è simile a quella di altre fobie specifiche. La paura per i clown può prendere forma attraverso un’esperienza diretta (ad esempio l’essere andati al circo da bambini), altre volte dopo aver osservato il comportamento di un adulto, altre ancora attraverso la visione di un film. La rappresentazione del clown come figura terrificante nei racconti e nei film horror ha ulteriormente amplificato la diffusione della coulrofobia.
Un altro elemento che può stimolare l’insorgere di una reazione psicologica importante è l’aspetto caratteristico del clown il naso rosso, il trucco, la parrucca, le scarpe sovradimensionate, la sua mimica facciale ambigua e la sua andatura innaturale. Infatti la difficoltà di comprendere quale emozione stia comunicando a livello non verbale, il suo rompere degli schemi attraverso degli scherzi improvvisi e l’impossibilità di prevedere il suo comportamento può alimentare un senso di pericolo e di ansia.
Nei film horror i clown hanno sempre rappresentato una figura inquietante e spaventosa.
L’aspetto tipico del clown può incrementare lo sviluppo di una fobia nei bambini.
L'imprevidibilità del comportamento di un clown e le sue espressioni esagerate possono spaventare e quindi facilitare lo sviluppo di una fobia persistente.
In genere questa fobia compare
prima dei sette anni ma essa può mantenersi anche durante la vita adulta. È sufficiente
vivere un’esperienza traumatica al circo
durante uno spettacolo per dare il via alla coulrofobia e a comportamenti di evitamento. In questo caso è possibile osservare nei bambini l’insorgere di un’ansia anticipatoria, dei comportamenti di evitamento, delle reazioni emotive anche davanti semplicemente a un quadro o a un cartone animato. Tale
reazione non deve essere sminuita, derisa o svalutata
dato che il meccanismo alla base di questa reazione di paura è profondo e radicato nella mente.
Come tutte le fobie specifiche è possibile superare anche questa paura grazie alla psicoterapia affiancata all’ipnosi e, in alcuni casi, all’uso della realtà virtuale. Si tratta di un intervento di psicoterapia breve (10 o 12 sedute), mirato a risolvere la problematica e a fornire alla persona gli strumenti per padroneggiare l’ansia. Non è necessario ricorrere ad un trattamento farmacologico ed è importante evidenziare come le cure alternative non producano degli effetti significativi. Proprio per evitare di perdere del tempo e soldi con il “fai da te” è importante rivolgersi a uno psicologo-psicoterapeuta esperto nel trattamento delle fobie specifiche. Infatti anche questa fobia che sembra innocua e non invalidante per condurre una vita “normale” in realtà con il tempo può degenerare e peggiorare al punto da produrre degli effetti severi a livello psicologico.
I sintomi fisici e psicologici sono simili a quelli che si presentano durante altre fobie:
Nei casi più severi questi sintomi possono comparire anche solo guardando un quadro, un film o pensando di dover andare al circo. Quello che dagli altri viene vissuto come qualcosa di divertente o al massimo neutro per chi
soffre di coulrofobia diviene invece minaccioso e spaventoso. La reazione emozionale deriva dalle modalità con cui il nostro cervello cerca di difenderci dai pericoli esterni e lo fa in modo del tutto inconsapevole.
Impariamo velocemente a collegare uno stimolo alla sensazione di paura e questo serve in termini di sopravvivenza della nostra specie. E’ importante infatti ricordare che il fuoco può bruciare e i comportamenti di attacco, fuga o “congelamento” sono alla base dello sviluppo di molte fobie. Oggi sappiamo come funziona il meccanismo che regola una fobia e questo ci consente di intervenire in modo efficace nel suo trattamento grazie alla psicoterapia, all’ipnosi e alla realtà virtuale.
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti scientifici
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