Generalmente quando ci troviamo di fronte ad un
problema
tendiamo ad aggiungere “qualche cosa” per risolvere il dilemma. Ad esempio questo accade in ambito organizzativo quando si crede che sia sufficiente introdurre una nuova tecnologia digitale
per generare magicamente un cambiamento nell’efficienza dei processi e nella qualità del servizio erogato. La stessa dinamica si osserva a
livello politico dove la continua introduzione di nuove norme
genera un incremento esponenziale della burocrazia e raramente produce un effetto positivo concreto nella vita dei cittadini. Un altro esempio paradossale riguarda il tema della privacy che costringe gli utenti ad accettare continuamente le regole sui cookies solo per poter accedere ai contenuti web. Per quanto l’idea di “aggiungere” invece che togliere
qualche cosa possa sembrare intuitivamente corretta, è alla
base di tante problematiche organizzative sia nei contesti pubblici che privati. Una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista “Nature” ha approfondito proprio questa strategia “intuitiva” e apparentemente utile per il
problem
solving. I ricercatori hanno chiesto ad oltre 2000 soggetti di risolvere otto problemi in cui sia l’aggiunta che la rimozione di qualcosa portava in entrambi i casi a una soluzione. Ad esempio veniva loro chiesto di cancellare un’immagine o di aggiungere una figura geometrica a un disegno. La maggior parte dei partecipanti a quell’esperimento
aveva deciso di inserire un particolare piuttosto che toglierlo. Anche gli incentivi e i rinforzi positivi forniti dai ricercatori per cercare di motivare le persone ad eliminare qualche cosa erano caduti letteralmente nel vuoto. È probabile che sia di fronte ad una
strategia di problem solving tipica dell’essere umano che però potrebbe risultare inefficace in molte situazioni reali. Inoltre sovraccaricare i soggetti con delle informazioni aggiuntive stimola ancora di più le persone ad aggiungere qualche cosa nel tentativo di trovare la soluzione al problema.
Migliorare un prodotto o un servizio, introdurre delle nuove soluzioni, far progredire la ricerca o gestire meglio un team di lavoro sono tutte problematiche quotidiane che le persone devono affrontare nei contesti professionali. Le
persone tendono sistematicamente a
cercare delle informazioni aggiuntive e trascurano le possibilità di cambiamento che derivano dall’eliminare un qualche particolare. La strada è la
semplificazione dei processi che possono avvenire solo “togliendo” qualche cosa
invece che continuando ad “aggiungere” degli elementi o delle informazioni. Anche in questo caso la psicologia ci offre una prospettiva diversa del funzionamento mentale e potenzialmente può
indicare la via per introdurre dei cambiamenti positivi sia a livello organizzativo che politico.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Fonte:
Adams, G.S., Converse, B.A., Hales, A.H. et al.
People systematically overlook subtractive changes. Nature 592, 258–261 (2021).
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