La paura del buio viene chiamata nictofobia (dal greco nyctos, cioè notte e phobos ovvero paura) e si caratterizza per una paura irrazionale che impatta negativamente sulla qualità della vita di una persona. La paura del buio si origina dall’assenza di stimoli visivi e dall’impossibilità di controllare lo spazio intorno a sé. I sintomi che caratterizzato la nictofobia sono molto simili a quelli che emergono nelle altre fobie specifiche (ad es. la paura di parlare in pubblico, la paura di guidare, la paura di volare, la paura degli aghi ecc). Le persone che soffrono di questo problema psicologico sperimentano un’intensa angoscia quando si trovano al buio ad esempio quando arriva il momento di andare a dormire. Il buio tende a incutere in alcune persone un senso di angoscia, di ansia e in alcuni casi può scatenare delle reazioni di puro terrore. La paura del buio inizia tipicamente tra i 3 ed i 5 anni, spesso insieme ad altre paure tipiche dei bambini piccoli, come ad esempio quella per i mostri o le streghe o per i fenomeni atmosferici intensi.
In alcuni casi si può trasformare in una vera e propria
fobia specifica. In questo caso la persona associa l’oscurità a un senso di pericolo e minaccia e mette in atto dei comportamenti di evitamento. La paura del buio può interferire anche con la
qualità del sonno
rendendo così difficile dormire in modo soddisfacente. Il
timore per l'oscurità
è da sempre presente nell'essere umano ed è legato alla difficoltà di gestire e controllare dei potenziali
pericoli nella notte.
Questa
fobia può interferire in modo significativo
sia con la sfera personale che con quella professionale e nel caso di
bambini e adolescenti interferire anche con il rendimento scolastico
(in quanto la mancanza di sonno non aiuta la concentrazione) e più in generale con l’umore. Ad esempio una persona che soffre di
nictofobia
potrebbe trovarsi a disagio nel
dormire da solo
o temere di avere
reazioni incontrollate durante un improvviso blackout. In alcuni casi anche solo pensare di trovarsi al buio può scatenare delle
forti reazioni d’ansia e di angoscia.
Una particolare attenzione è necessaria verso i soggetti anziani dato che i disturbi del sonno, l'agitazione o l'irrequietezza potrebbero celare altre problematiche legate, ad esempio, al deterioramento cognitivo.
La paura dell’oscurità insorge normalmente dai tre ai sei anni di età. Se dovesse comparire in questa fase rappresenta una normale fase dello sviluppo del bambino. Infatti durante l’infanzia è possibile che questo timore venga anche accompagnato dalla paura dei fantasmi, dei mostri, dei rumori improvvisi e che il bambino faccia fatica a dormire da solo. In generale una semplice luce attenuata durante la notte aiuta in molti casi a far superare questa paura. Purtroppo questa paura può anche trasformarsi in una vera e propria fobia che può continuare fino all’età adulta. I fattori di rischio sono:
In alcuni casi potrebbe essere presente una componente genetica che facilita il manifestarsi di una fobia anche se bisogna sempre ricordare che l’ambiente e il contesto di riferimento hanno sempre un ruolo cruciale nello sviluppo delle fobie e di altre problematiche psicologiche.
Accade spesso che la paura del buio sia associata a qualche disturbo del sonno come l'insonnia. Le persone che soffrono di nictofobia sono più sensibili ai rumori durante la notte, tendono a rimanere in uno stato di iper-vigilanza e hanno un sonno più leggero. La notte poi rappresenta un momento ansioso e questo può anche portare la persona a ritardare il momento di andare dormire.
Come sempre è fondamentale evitare l’auto-diagnosi. Quindi per una valutazione del tuo problema e per comprendere meglio le caratteristiche del disturbo rivolgiti a uno psicologo-psicoterapeuta. In particolare, i campanelli d’allarme possono essere legati a dei problemi d’insonnia, al senso di angoscia e di ansia che può emergere durante la notte o nel momento di coricarsi e quando si presentano delle reazioni eccessive durante un blackout. Se questi sintomi durano da più di sei mesi è arrivato il momento di consultare un professionista. La diagnosi viene effettuata attraverso un colloquio clinico e può essere accompagnata da alcuni test psicologici per meglio inquadrare il tuo problema psicologico.
La nictofobia può essere superata in modo efficace grazie alla psicoterapia, all’ipnosi e all’uso della realtà virtuale (VRT Virtual Reality Therapy). Il trattamento viene realizzato nello studio del professionista grazie alle nuove tecnologie. Infatti attraverso la desensibilizzazione è possibile aiutare il paziente a prendere gradualmente confidenza con il buio e a sostenerlo nell’apprendere delle strategie efficaci per gestire l’ansia. Questo trattamento, basato sulla realtà virtuale, può essere affiancato all’ipnosi e ad altre tecniche di rilassamento. In alcuni casi è possibile realizzare un’unica lunga sessione per ottenere già dei risultati positivi. Inoltre la psicoterapia aiuta la persona a identificare i pensieri negativi e a gestire in modo più efficace l’ansia. E’ importante sottolineare come il trattamento non preveda l’uso di farmaci.
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Membro della Division 30 Society of Psychological Hypnosis
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Bibliografia
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