Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience ha esaminato proprio questo aspetto evidenziando come il cervello delle persone “sole” reagisce davanti alle immagini “sociali” in modo simile a quanto accade a una persona affamata davanti al cibo.
La pandemia e i vari
lockdown
hanno amplificato il
senso di solitudine
in molti individui generando una serie di importanti
ricadute psicologiche. Un
periodo di isolamento sociale forzato
può produrre una serie di conseguenze che coinvolgono anche la salute fisica. Le interazioni
sociali sono uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano
al pari del cibo e del sonno. Ma che impatto può avere l’isolamento a livello celebrale? Una ricerca pubblicata sulla rivista
Nature Neuroscience
ha esaminato proprio questo aspetto evidenziando come il cervello delle persone “sole” reagisce davanti alle immagini “sociali” in modo simile a quanto accade a una
persona affamata davanti al cibo.
Quindi l’isolamento produce quindi una motivazione a cercare dei contatti
e delle interazioni sociali esattamente come accade quando abbiamo appetito? Per rispondere a questa domanda i ricercatori hanno utilizzato la Risonanza Magnetica Funzionale per misurare le risposte neurali in un gruppo di persone che era rimasto a digiuno per dieci ore e che successivamente aveva sperimentato uno stato di isolamento sociale. Alcune regioni del Mesencefalo
(un’area del cervello che gestisce diverse funzioni; ad esempio partecipa al processo visivo, controlla la dilatazione della pupilla e il movimento oculare, è coinvolto nella percezione uditiva, contribuisce al movimento e alla sua pianificazione, alla regolazione del ciclo sonno-veglia, al sistema della ricompensa, al piacere, all'apprendimento) si
sono attivate di fronte a delle foto di una pizza o di una torta
esattamente come accadeva di fronte a immagini di persone che parlavano o che praticavano uno sport
di squadra.
Osservare delle persone che interagiscono a
livello sociale produce quindi un impatto importante a livello celebrale
equiparabile a un istinto primario come quello della fame. Oltre la dimensione psicologica
questa ricerca evidenzia un altro aspetto da tenere in considerazione nelle situazioni di isolamento: il bisogno dell’uomo di interagire con altri individui. Questo un aspetto che potrebbe diventare determinante in un contesto come l’esplorazione spaziale e del pianeta Marte.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Fonte
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