Pensiamo che i messaggi di avvertimento presenti sui pacchetti di sigarette siano in grado di
aumentare la consapevolezza dei rischi per la salute
dei fumatori,
ma fino ad oggi la ricerca sperimentale non aveva ancora analizzato gli effetti, che queste informazioni, possono produrre sulla memoria a lungo termine. Per approfondire proprio questo aspetto i ricercatori hanno analizzato un
campione composto da quasi 2000 fumatori
per verificare l’impatto che i messaggi dissuasivi (come adesempio “il fumo ti uccide!”) possono produrre sul ricordo delle persone. L’esperimento è stato condotto online attraverso la presentazione di nove diversi
messaggi di avvertimento
che potevano anche essere accompagnati da un’immagine ad alto o abasso impatto emozionale. I risultati hanno mostrato che nel breve periodo i soggetti che erano stati esposti ad un’immagine poco incisiva e simbolica riuscivano a
ricordare meglio l’avvertimento
scritto rispetto a coloro a cui era stata presentata un’immagine forte (ad esempio una persona che fuma attraverso un foro tracheostomico).
Nella fase di follow up, avvenuta dopo sei settimane, la situazione si è modificata quasi completamente. Infatti coloro che erano stati
esposti alla foto a “basso impatto emozionale”
presentavano ora un peggioramento significativo del ricordo mentre la riduzione si attestava solo al 5% per coloro che erano stati esposti all’immagine “ad alto impatto emozionale”. Ne consegue che un avvertimento sostenuto da un’immagine “forte” potrebbe produrre effetti più consistenti e significativi nel lungo periodo
rispetto ad una comunicazione più sobria o simbolica. È necessario ricordare che l’esposizione ad immagini “ad alto impatto emotivo”può anche produrre un effetto di repulsione o di evitamento dello stimolo generando quindi un’avversione nel fumatore.
Non è un caso infatti che molti consumatori di nicotina tendano a coprire il pacchetto di sigarette con delle custodie“anonime” oppure evitino di focalizzare l’attenzione sulle avvertenze per la salute mettendo anche in atto i ben noti meccanismi della dissonanza cognitiva. Sarebbe opportuno che i fumatori potessero accedere facilmente a dei programmi standardizzati per interrompere questo comportamento nocivo per sé e per glialtri. La paura, per quanto possa rappresentare un buon deterrente, non è spesso una motivazione sufficiente per un fumatore per smettere.
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Membro della Division 30 Society of Psychological Hypnosis
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Bibliografia
Pictorial Warning Labels and Memory for Cigarette Health-risk Information Over Time. Ellen Peters, PhD Brittany
Shoots-Reinhard, PhD Abigail T Evans, PhD Abigail Shoben, PhD Elizabeth Klein, PhD, MPH Mary Kate Tompkins, MA Daniel Romer, PhD Martin Tusler. Annals ofBehavioral Medicine. 26 June 2018.
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