La comunicazione non verbale rappresenta il modo con cui trasmettiamo delle informazioni senza l'ausilio della parola. Questo tipo di comunicazione avviene attraverso i gesti, le espressioni facciali, il contatto visivo e la postura del corpo. Spesso ciò che comunichiamo attraverso il nostro linguaggio corporeo può essere più forte e significativo rispetto alle parole stesse. Ad esempio, quando incontriamo una persona da cui siamo attratti o interessati a conoscere meglio, possiamo mostrare questo interesse mantenendo il contatto oculare e sorridendo. Allo stesso modo, l'espressione facciale triste di qualcuno può farci sentire empatia per quella persona prima ancora che dicano qualcosa ad alta voce. La postura del corpo può suggerire se una persona si sente a proprio agio o nervosa in una determinata situazione. In generale, la comunicazione non verbale gioca un ruolo importante nelle nostre relazioni personali e professionali ed è essenziale comprenderla per poter avere conversazioni efficaci con gli altri.
Mantenere il contatto oculare durante una conversazione mostra che si è presenti e attenti a ciò che l'altra persona sta dicendo. Lo sguardo può essere utilizzato per dimostrare la propria autorità o trasmettere un senso di fiducia. Ad esempio, se si parla in pubblico, mantenere il contatto visivo con gli spettatori trasmette un maggiore senso di competenza e di sicurezza. D'altra parte, evitare il contatto oculare potrebbe indicare disinteresse o destare qualche sospetto nell’interlocutore. Infatti se si cerca di nascondere qualcosa, si tende ad evitare lo sguardo dell'altra persona. Il silenzio è spesso accompagnato dallo sguardo; quando c'è un momento di pausa nella conversazione tra due persone e entrambe mantengono il contatto visivo significa che la relazione è forte perché c'è fiducia reciproca. Mantenerne il contatto visivo durante una conversazione indica interesse ed emotività positiva nei confronti della persona con cui stiamo comunicando: questo gesto è importante soprattutto nel mondo professionale dove rappresenta un fattore chiave nell'affermarsi e nel creare relazioni durature.
ATTENZIONE
È importante ricordare che interpretare in modo rigido la comunicazione non verbale produce delle pesanti distorsioni nei processi relazionali. Non possiamo mai sapere che cosa sta pensando un’altra persona. Per questa ragione il tentativo maldestro di manipolare l’altro o di cercare di comprendere se sta dicendo o meno la verità rappresentano gli errori più ingenui e frequenti che le persone compiono quando iniziano ad approfondire la comunicazione interpersonale. Per poter utilizzare al meglio la comunicazione non verbale è necessario un lungo training che prevede lo sviluppo di specifiche soft skills.
Nelle culture occidentali lo sguardo occupa la quota preponderante del tempo trascorso e serve per inviare e raccogliere informazioni, nonché per acquisire il feedback del partner. Segnale efficace per gestire la regolazione dei turni (in apertura di conversazione, guardarsi significa dichiarare la propria disponibilità all’impegno della conversazione). Ad esempio è stato rilevato che il contatto oculare è un buon indicatore dell’interesse dimostrato per la persona con cui si sta parlando (nel caso questo si a particolarmente ripetuto e superi il 50% del tempo totale dedicato alla comunicazione) piuttosto che per il contenuto (quando questo si rileva meno intenso). Lo sguardo, in sintesi, rappresenta un segnale tra due persone che si mostrano disposte a iniziare un’interazione. Inoltre assume una importante funzione di sincronizzazione che consente di evitare le sovrapposizioni e per gestire l’avvicendamento dei turni. Infine consente di gestire i processi di feedback e di manifestare le proprie intenzioni. In sintesi lo sguardo:
Ricordatevi che il contatto oculare è importante, consente di rinforzare il contenuto del vostro messaggio (ad es. guardare negli occhi il cliente trasmette sicurezza, ma non fatelo in modo eccessivo perché potrebbe provocare l’emergere di tensioni emozionali e potreste trasmettere aggressività).
Lo sguardo è un segnale comunicativo efficace per generare e gestire un determinato profilo della propria immagine personale. Chi guarda il proprio interlocutore dimostra maggiore competenza generale in termini di intelligenza e di impatto sociale, di credibilità e di affidabilità, di fiducia e di sincerità. Lo sguardo serve a regolare il rapporto di vicinanza o di distanza con le altre persone nella gestione dell’intimità. Lo psicologo Michael Argyle ha rilevato che, sul totale del tempo dedicato ad una comunicazione interpersonale, il tempo del contatto oculare varia dal 30% al 60%. Generalmente un contatto oculare più prolungato (oltre il 50/60% del tempo dedicato alla conversazione) può significare che l'interlocutore sia interessato alla persona e non tanto all'argomento di cui si sta parlando. Anche un maggiore dilatazione delle pupille (al netto delle condizioni di luminosità dell'ambiente) può evidenziare un interesse specifico per l'interlocutore.
In sintesi:
In questo modo potremo instaurare relazioni più forti ed efficaci sia nella vita privata che nel mondo del lavoro. Sperimentate queste strategue nella vostra prossima interazione sociale e noterete i benefici immediatamente!
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
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