La tendenza ad evitare il conflitto, a non prendere una posizione netta e chiara, può produrre un effetto paradossale ovvero ridurre il livello di fiducia tra le parti in gioco. In alcuni casi questo comportamento di evitamento è dettato dalla paura, dal senso di inferiorità o dal timore di rompere una relazione significativa. In generale, non prendere una posizione riconoscibile, può produrre un effetto negativo. Infatti, l’interlocutore può percepire in questo atteggiamento una scarsa chiarezza o il tentativo di nascondere qualcosa. La neutralità è spesso considerata un requisito fondamentale per mantenere l'equità e la giustizia nelle situazioni di conflitto. Tuttavia, quando la neutralità viene applicata in modo eccessivo, può portare a una mancanza di chiarezza e direzione. Senza una posizione definita, le parti coinvolte nel conflitto possono essere lasciate senza una guida o un punto di riferimento, aumentando così la probabilità di malintesi e frustrazione. Inoltre, l'eccessiva neutralità può creare il terreno fertile per l'aggravarsi dei conflitti. Se le parti coinvolte non riescono a ottenere un feedback chiaro o a comprendere le ragioni dietro una presunta neutralità, possono interpretare questa mancanza di posizionamento come un segnale di disinteresse o indifferenza. Ciò può alimentare sentimenti di ingiustizia e generare ulteriori tensioni, peggiorando la situazione complessiva.
Un conto è rispettare le posizioni dell’interlocutore, anche quando sono completamente diverse dalle nostre, altro è non prendere mai posizione e cercare di mantenere un punto di equilibrio senza esporsi. Ad esempio, l’assenza di una posizione chiara durante una trattativa rischia di incrinare la dimensione relazionale e ridurre così la possibilità di trovare un accordo tra le parti. Questo è quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista “Journal of Experimental Psychology”.
Per un politico è fondamentale che le sue posizioni siano ben rionoscibili. Un eccesso di neutralità genera dubbi sulle reali intenzioni del leader e tale atteggiamento può inficiare i processi di negoziazione.
Un atteggiamento neutrale viene interpretato come un’opposizione passivo-aggressiva, o come il tentativo di celare le reali opinioni su un tema, al punto da ridurre la fiducia nella controparte e minare ogni possibilità di cooperazione. Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno realizzato diversi studi, coinvolgendo migliaia di persone in una serie di simulazioni ed esperimenti che si focalizzavano su temi politici e avevano lo scopo di generare una polarizzazione nel dibattito. Dall’analisi dei dati è emerso come le persone giudicavano in modo negativo un eccesso di neutralità al punto da considerarla come il tentativo di celare un atteggiamento aggressivo. In generale un atteggiamento neutrale incrina la fiducia nell’interlocutore soprattutto quando la persona cerca di rimanere al di fuori della “mischia” evitando di schierarsi e assumendo così un ruolo strategico per evitare di esporre le proprie posizioni o di entrare in conflitto. Malgrado a livello intuitivo si sia portati a credere che mantenere una posizione neutrale possa ridurre la possibilità di un conflitto, nella realtà il rischio è quello di incidere negativamente sulla dimensione relazionale.
A questo punto ricordati:
Prendere posizione in una negoziazione significa esprimere un punto di vista o una preferenza, anche se ciò non implica necessariamente un sostegno totale o una chiusura verso altre opinioni. Al contrario, il posizionamento può creare un ambiente più trasparente, consentendo alle parti coinvolte di comprendere meglio le preoccupazioni, gli interessi e le priorità reciproche. Quando le parti coinvolte condividono le proprie posizioni e ascoltano attivamente quelle altrui, si apre la porta alla possibilità di trovare soluzioni creative e sostenibili. Il confronto tra diverse prospettive può portare a una migliore comprensione delle esigenze di ciascuna parte e favorire la cooperazione anziché l'ostilità. Inoltre, prendere posizione può contribuire a stabilire una base per la fiducia reciproca. Quando le parti coinvolte vedono che gli altri sono disposti a impegnarsi nelle discussioni e a esprimere i loro punti di vista, si crea un clima in cui tutti si sentono legittimati e considerati. Questa fiducia reciproca è fondamentale per un processo di negoziazione efficace.
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Bibliografia
Silver I, Shaw A.
When and why "staying out of it" backfires in moral and political disagreements. J Exp Psychol Gen. 2022 Oct;151(10):2542-2561. doi: 10.1037/xge0001201. Epub 2022 Apr 21. PMID: 35446106.
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