Per molte persone, il
solo pensiero di entrare in un ascensore
può indurre un senso di paura, di ansia o di vero e proprio terrore. La
fobia dell'ascensore può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona costringendola a
fare sempre le scale
anche quando non vorrebbe.
L'APA
(American Psychological Association) definisce la
fobia dell'ascensore
come
“la paura persistente e irrazionale degli
ascensori
che può coinvolgere sia il
timore dell’altezza
(acrofobia)
che l’angoscia per gli
spazi chiusi
(claustrofobia)”.
Questa
fobia
si può anche accompagnare dal
timore di avere un attacco di panico
in ascensore e tende a far emergere dei comportamenti di evitamento. Anche il Coronavirus ha prodotto un aumento delle preoccupazioni psicologiche e delle
fobie legate all'utilizzo dell'ascensore. La paura di contrarre il COVID-19 può rappresentare quindi un ulteriore elemento di ansia in alcune persone. La persona infatti cercherà qualsiasi escamotage per
evitare di prendere un ascensore
ad esempio utilizzando le scale o rinunciando a salire sul mezzo. Secondo l’Elevator Escalator Safety Foundation
ogni giorno vengono effettuati circa
325 milioni di “viaggi” utilizzano gli ascensori
solo negli Stati Uniti e nel Canada. Un numero che è secondo solo all’utilizzo dell’automobile.
Ma molte di queste persone sperimentano una forma più o meno grave di un disagio psicologico che spesso rimane nascosto. La buona notizia è che questo disturbo può essere trattato con efficacia grazie a un percorso breve di psicoterapia e senza utilizzare dei psicofarmaci. In alcuni casi la paura di prendere l’ascensore è collegata a una precedente fobia che si è generalizzata ma in altre situazioni può comparire in modo del tutto autonomo. Ad esempio la paura di rimanere bloccati (magari tra un piano e l’altro) è un pensiero che può generare un alto livello di ansia ed è presente un po’ in tutte le persone. In alcuni casi l’aver vissuto direttamente o indirettamente un’esperienza negativa all'interno di un ascensore può spiegare la genesi di questo disturbo.
Inoltre, in molte narrazioni cinematografiche l’ascensore gioca un ruolo centrale nel produrre situazioni volutamente spaventose per lo spettatore (basti ricordare ad esempio il recente "The Elevator", il classico horror "L'ascensore" del 1983 o un film come "Angel Angel Heart - Ascensore per l'inferno"). La paura di rimanere chiusi in un ascensore e di non poter uscire dalla cabina stimola visoni catastrofiche anche se nella realtà il rischio per la propria incolumità è praticamente inesistente. Il problema è che questa fobia può interferire in modo importante con la vita professionale di chi ne soffre. Ad esempio, alcune persone hanno rinunciato a un lavoro ben remunerato perché l’ufficio si trovava a un piano elevato oppure in altri casi rimaneva letteralmente impossibile prendere un ascensore per visitare un monumento o per salire su un grattacielo.
In 10 sessioni di psicoterapia con il supporto dell'ipnosi e della Realtà Virtuale è possibile superare la paura dell'ascensore senza ricorre ai farmaci o ad altri trattamenti.
La persona fobica tende poi a
utilizzare le scale ogni volta che è possibile
rischiando così perdere tempo prezioso, di stancarsi eccessivamente o di presentarsi trafelato a un appuntamento di lavoro. Inoltre, la fobia può accompagnarsi a un senso generale di
inadeguatezza
e la persona in alcune situazioni sociali può sperimentare un profondo senso di vergogna. È importante ricordare che non si tratta di un problema di volontà né di coraggio. I processi coinvolti in una fobia sono molto profondi e
richiedono l’intervento di uno psicoterapeuta
esperto per essere trattati con efficacia. Il “fai da te”, oltre ad essere sconsigliato, può produrre un peggioramento delle condizioni psicologiche generali della persona che soffre di questo disturbo.
Anche se le statistiche sugli incidenti sottolineano come questo mezzo di trasporto sia tra i più sicuri al mondo sappiamo che la componente razionale gioca un ruolo marginale per una persona che soffre di una fobia specifica.
I moderni ascensori hanno a disposizione ogni tipo di tecnologia e di sistema di sicurezza, sono sottoposti a una costante manutenzione ed è letteralmente impossibile “soffocare” all’interno di una cabina anche se questa si dovesse bloccare. Ma la dimensione razionale non è sufficiente a modificare un comportamento che si origina da ben più profonde dinamiche. Per questa ragione il trattamento della fobia dell'ascensore prevede un protocollo specifico che deve essere armonizzato dallo psicoterapeuta a quelle che sono le caratteristiche e i bisogni dei pazienti.
La psicoterapia consente di inquadrare il problema attraverso un
assessment
e definire un percorso di cura orientato a risolvere questo disturbo. È importante aiutare il paziente a prendere
confidenza con le regole di sicurezza e con l’ascensore
come tecnologia di trasporto ma soprattutto sostenerlo nella gestione della componente ansiosa. Per fare questo esiste una strategia specifica che consente, gradualmente e con il supporto dello psicoterapeuta, di riprendere confidenza con questo mezzo di trasporto. Il
trattamento è di breve durata
e prevede anche una parte pratica che consente di accompagnare gradualmente il paziente a
riprendere l’uso quotidiano dell’ascensore. Infatti è solo grazie alla psicoterapia che è possibile
superare la fobia
così da riprendersi in mano la propria esistenza e da evitare di rinunciare alle occasioni di lavoro e ludiche. I pazienti in genere
superano brillantemente la fobia dell’ascensore
grazie alla psicoterapia e in alcuni casi grazie all’ausilio dell’ipnosi evidence based e con il supporto della realtà virtuale (VRT Virtual Reality Therapy)
riescono così a utilizzare questo mezzo di trasporto serenamente.
La fobia dell'ascensore è un disturbo d'ansia che può limitare significativamente la qualità di vita delle persone colpite. Tuttavia, grazie ai progressi nella tecnologia digitale, la terapia con la realtà virtuale si è dimostrata un trattamento efficace per superare questa fobia. La VRT è una forma di terapia basata sull'evidence-based, che si avvale di prove scientifiche e metodi rigorosi per sviluppare e valutare l'efficacia dei trattamenti. Numerosi studi hanno dimostrato l'efficacia della VRT nel trattamento delle fobie, inclusa la fobia dell'ascensore. Queste ricerche hanno evidenziato risultati positivi nell'aiutare i pazienti a superare le loro paure in modo sicuro e controllato. La VRT utilizza tecnologie avanzate di realtà virtuale per creare un ambiente simulato in cui il paziente può sperimentare le situazioni temute in modo controllato e guidato. Nel caso della fobia dell'ascensore, la persona viene esposta gradualmente a stimoli legati agli ascensori attraverso un'esperienza virtuale ma realistica. Questo processo consente al paziente di affrontare la paura in un ambiente sicuro e controllato, facilitando il progressivo superamento dell'ansia. La VRT offre una serie di vantaggi significativi nel trattamento della fobia dell'ascensore. Innanzitutto, consente una maggiore controllo sull'esposizione agli stimoli temuti, consentendo di regolare gradualmente l'intensità dell'esperienza. Inoltre, la VRT può essere personalizzata per adattarsi alle specifiche paure e alle esigenze individuali dei pazienti, rendendo il trattamento più efficace e mirato.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti scientifici
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