Il fenomeno dei presunti rapimenti da parte degli alieni sembra ripercorrere le tipiche narrazioni delle esperienze stranianti riportate nel corso dei secoli da molte persone. La presenza di figure inquietanti, di demoni, di streghe o di altre entità, soprattutto durante la notte, viene infatti descritta in molti racconti, leggende e più in generale sembra rientrare in un fenomeno presente in diverse culture. È importante sottolineare che il termine “UFO” (acronimo di Unidentified Flying Object) non è sinonimo di “presenze extra-terrestri” ma si riferisce all’avvistamento, da parte di un testimone, di un “oggetto volante non identificato”, un fenomeno questo che trova, nella maggioranza dei casi, una spiegazione scientifica e razionale come ad esempio delle distorsioni percettive, delle questioni psicologiche (cognitive, emozionali e sociali), dei fenomeni atmosferici o dei veicoli sperimentali ma di origine terrestre. Il fatto che nei resoconti delle persone “rapite” ci sia la presenza di un’astronave aliena (che per sua natura sarebbe un oggetto volante non identificato) è un altro discorso. La questione "UFO" (definiti anche UAP ovvero Unidentified Aerial Phenomenon) è tornata alla ribalta recentemente dato che presto verrà reso pubblico un documento ufficiale da parte del Pentagono proprio su questo tema.
Il cosiddetto rapimento alieno viene chiamato in inglese "abduction" ed è un termine di uso comune nell'ambito dell'ufologia. Il fenomeno del sequestro di essere umani perpetrato dagli alieni è un aspetto controverso e che può avere diverse spiegazioni sul piano psicologico. L'esperienza di "rapimento" è inquietante, spaventosa e angosciante dato che la persona racconta in genere di essere stata trascinata contro la sua volontà a bordo di un veicolo spaziale e sottoposta a una serie di esami di carattere medico molto invasivi.
Molte di queste esperienze inquietanti derivano probabilmente dall’effetto delle cosiddette “parasonnie”. Alcuni disturbi del sonno possono infatti generare questo tipo di sensazioni spaventose. Ad esempio il “Pavor nocturnus” genera episodi di paura, di urla e di agitazione psicomotoria durante la notte mentre la cosiddetta
“paralisi del sonno"
(o paralisi ipnagogica) si caratterizza dall’impossibilità transitoria di muoversi e parlare. Non a caso durante la fase REM (quella in cui normalmente sogniamo) il
nostro corpo è “bloccato”
per evitare di vivere, a livello fisico, quanto avviene nell’esperienza onirica. Un altro disturbo dagli esiti alle volte drammatici è proprio il
RBD
(REM Behavior Disorder). La persona che soffre di questo disturbo rischia di mettere in atto con il suo comportamento reale il contenuto del sogno. È comprensibile come delle
problematiche di questo tipo possano produrre un’esperienza spaventosa
e molto più inquietante di un “semplice incubo”. Al netto dei processi celebrali che possono generare questo tipo di esperienze angoscianti l’aspetto interessante, sul piano psicologico, riguarda lo specifico contenuto che emerge in queste narrazioni.
Come avevo anticipato precedentemente il
contenuto di queste esperienze si è modificato nel corso dei secoli. Se prima era normale che emergessero nei resoconti delle immagini di demoni o di altre entità diaboliche negli ultimi decenni la mitologia relativa agli alieni ha prodotto un cambiamento significativo a livello di contenuto. Questo cambiamento può derivare da tanti
aspetti sia socio-culturali che storici
(come Carl Gustava Jung aveva evidenziato attraverso la formulazione di un'ipotesi psicosociale). Infatti è molto probabile che parte delle narrazioni sugli alieni e sugli UFO siano state generate dalla
tensione che si respirava durante la guerra fredda. Il nemico veniva così rappresentato a
livello simbolico attraverso l’immagine di un’entità extra-terrestre. Inoltre il
successo editoriale
di diversi libri negli Stati Uniti
(molti dei quali dei veri e propri best-seller) affrontavano proprio il tema del
contatto con degli alieni. Senza dimenticare l’impatto che il cinema ha prodotto sull’immaginario collettivo. Infatti il famoso film
“Incontri ravvicinati del terzo tipo”
del 1977 ha contribuito a diffondere, ulteriormente, tra le persone la fenomenologia degli alieni in tutto il mondo.
Un altro aspetto interessante, sul versante psicologico, è la presenza di due distinte tipologie di esperienze:
Esiste quindi una dicotomia tra gli alieni “buoni” e “cattivi” che sembra affondare le sue radici nella cultura di molte religioni compresa quella cristiana.
Uno dei primi casi di un
presunto rapimento da parte degli alieni è quello dei “coniugi Hill”
avvenuto negli Stati Uniti in una notte del settembre del 1961. Barney Hill e sua moglie Elizabeth Barret raccontarono di essersi accorti di uno strano fenomeno ovvero del cosiddetto “missing time” (un buco temporale di diverse ore che si presenta spesso nei racconti di coloro che sostengono di essere stati rapiti dagli alieni). In seguito a quella notte i coniugi Hill iniziarono a soffrire di vari disturbi fisici, di emicranie e fecero degli incubi spaventosi. Questo stato di malessere li portò a contattare uno specialista. Il loro
racconto relativo al
rapimento alieno emerse però successivamente durante delle sedute di ipnosi regressiva
condotte dallo psichiatra Benjamin Simon. È possibile che i coniugi Hill avessero avuto una qualche
esperienza
“traumatica” quella notte
ma l’uso dell’ipnosi regressiva
aveva cristallizzato in loro dei falsi ricordi, una ricostruzione “fantasiosa” di un qualche evento e la creazione di una spiegazione ex post. Infatti l’uso dell’ipnosi regressiva
può produrre degli effetti negativi sul piano psicologico. Un caso simile è accaduto anche in Italia con
Pier Fortunato Zanfretta
che fu sottoposto a una serie di sessioni di ipnosi regressiva. La
mente umana non è assimilabile alla memoria di un computer
e quindi questo tipo di pratica può produrre questo tipo di distorsioni ed è per questo che oggi viene sconsigliata.
L'ipnosi evidence based è invece una pratica seria e supportata dall'evidenza scientifica è viene utilizzata per trattare diversi problemi psicologici.
Le classificazione fu ideata dall'astronomo da Joseph Allen Heynek che fondò uno dei più importanti centri di ricerca sul fenomeno UFO negli Stati Uniti. Tale classificazione prevede quattro categorie principali:
Gli avvistamenti tradizionali (ovvero luci nel cielo) rientrano nei fenomeni UFO più comuni. Ovviamente è importante sottolineare che la maggior parte dei fenomeni UFO (compresi i presunti rapimenti alieni) trovano delle spiegazioni di tipo scientifico sia sul piano fisico che psicologico e sociologico.
Alcune ricerche hanno evidenziato come le persone che hanno subito una
presunta abduction hanno più probabilità di avere avuto esperienza dissociative, sono dotate di una buona
creatività, sono
più sensibili all’ipnosi
e tendenzialmente credono nei fenomeni
paranormali. Anche se è difficile fare una stima ufficiale di coloro che ritengono di essere stati rapiti dagli alieni
è possibile che diverse migliaia di persone abbiano avuto questo tipo di esperienza. Approfondire gli aspetti psicologici che possono essere alla base di questa esperienza può essere
utile per fornire un supporto psicologico professionale a queste persone evitando l’uso sconsiderato dell’ipnosi regressiva
o di altre forme di terapie alternative. Spesso coloro che ritengono di avere avuto delle
esperienze paranormali o di aver avuto un contatto con delle “entità extra-terrestri” finiscono per cadere nelle mani di “pseudo-esperti” o sette. Se alla base c’è una problematica psicologica (ad es. un trauma, un disturbo dissociativo o altro) o una di carattere neurologico (un disturbo del sonno) è giusto che queste persone possano essere sottoposte a un corretto trattamento.
In sintesi:
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti
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