L’ansia
è un’emozione che coinvolge sia la dimensione psicologica che fisiologica. Nel caso in cui essa si trasformi un vero e proprio disturbo tende a diventare pervasiva e a
coinvolgere negativamente diversi aspetti dell’esistenza. Non però sempre necessario ricorrere a dei farmaci dato che il
Disturbo d’Ansia può essere trattato con efficacia attraverso la Psicoterapia. È possibile parlare di un Disturbo d’Ansia solo se i sintomi sono presenti per
almeno sei mesi. Questo cut-off è indicativo dato che dipende da diverse variabili ma può comunque fornire un’indicazione di massima. In termini generali una persona che soffre di un
Disturbo d’Ansia tenderà a sovrastimare i pericoli, metterà in atto dei comportamenti di evitamento o di procrastinazione, presenterà vari disturbi di carattere fisiologico.
La
paura è diversa dall'ansia
in quanto rappresenta una reazione naturale di ogni essere umano di fronte ad un pericolo (reale o percepito come tale). La
paura consente di attivare delle risposte adattive volte a garantire la nostra sopravvivenza ed in particolare attraverso le reazioni di attacco o di fuga. In alcune situazioni può emergere anche il cosiddetto “freezing”. In questo caso davanti ad un pericolo la persona rimane letteralmente “paralizzata” ed incapace di produrre qualsiasi risposta. Condividiamo questo tipo di reazioni (attacco, fuga e freezing) con gran parte delle specie animali. L’ansia attiva delle risposte fisiologiche automatiche ed è normale che le abilità cognitive vengano ridotte. Per questa ragione un’attivazione emozionale può interferire con la performance (ad es. durante un colloquio di lavoro, un’interrogazione o un’esibizione in pubblico). L’ansia procura delle modificazioni a livello fisiologico come l’aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna, l’aumento della sudorazione e le vertigini. Anche i
pensieri possono deformarsi per via dell’ansia trasformandosi in preoccupazioni per il futuro e in veri e propri scenari catastrofici. Spesso si tratta di preoccupazioni immotivate.
La paura è un’emozione normalmente presente nell’essere umano ed entro certi limiti può motivare l’individuo verso alcuni comportamenti adattivi e di sopravvivenza. Sperimentare infatti una certa tensione verso un obiettivo (come esame universitario, un progetto professionale o un performance) può favorire una positiva attivazione mentale. Ad esempio è normale per un attore teatrale provare una certa attivazione prima di entrare in scena, questo stato mentale e fisiologico gli permetterà di realizzare una performance coinvolgente. La totale assenza di emozioni renderebbe “fredda” la sua esibizione mentre un eccesso di ansia provocherebbe dei seri problemi. L’ansia, quando risulta essere eccessiva, rischia infatti di interferire con la dimensione cognitiva (si dimenticano le cose anche più banali) e rischia di attivare una serie di meccanismi di evitamento. L’ansia, quindi, può diventare patologica incidendo in modo negativo sulla qualità di vita della persona.
Come ogni disturbo psicologico è probabile che l’origine dell'ansia sia dovuta a diversi fattori (genetici, legati all’educazione, alle figure di riferimento, all’esperienza maturate in alcuni periodi dello sviluppo ecc). Diverse parti del nostro cervello sono coinvolte nei
meccanismi di gestione sia della paura che dell'ansia. Anche alcune letture errate del comportamento o del contesto possono incidere nel causare o peggiorare questo tipo di disturbo (ad esempio
percepire come rischiose delle situazioni che in realtà non lo sono). Le persone che soffrono di questo disturbo in genere hanno sviluppato degli
schemi disfuzionali per cercare di gestire l'ansia. Dato che molti di questi schemi sono probabilmente frutto di un apprendimento la buona notizia è che è
possibile intervenire per modificarli grazie alla psicoterapia. E' quindi possibile apprendere delle nuove strategie per gestire l'ansia grazie alla
psicoterapia, all'ipnosi e all'innovativa VRT (Virtual Reality Therapy).
Il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Sisorders) individua i seguenti disturbi d'ansia:
I
disturbi d'ansia
possono presentarsi già durante la fase dello sviluppo e tendono a cronicizzare se non sono trattati attraverso la psicoterapia.
Generalmente sono più presenti nelle donne
che negli uomini.Come sempre è fondamentale inquadrare correttamente sul piano diagnostico il disturbo ed escludere eventuali cause mediche. I
disturbi d’ansia e dell’umore
hanno una prevalenza importante nella popolazione adulta. Spesso questi sintomi vengono affronti in modo superficiale o attraverso tentativi di “auto-terapia”. La
depressione maggiore
e il disturbo d’ansia sociale, ad esempio, hanno una prevalenza del 7% mentre il
disturbo di panico
e il
disturbo d’ansia generalizzato
sembrano essere meno diffusi (intorno al 2-3%). Si tratta comunque di un fenomeno presente che deve essere preso in considerazione.
L'ansia si può trattare in modo efficace con un percorso breve di psicoterapia, con l'ipnosi evidence based e il alcuni casi anche grazie all'utilizzo di psicofarmaci. Nel caso è fondamentale affiancare al percorso farmacologico uno di tipo psicoterapeutico per migliorare l'efficacia del trattamento ed imparare a gestire l'ansia. Il consiglio è quello di evitare il "fai da te" e l'uso di prodotti omeopatici che non solo sono completamente inutili ma rischiano anche di farti perdere del tempo prezioso. I disturbi d'ansia tendono inevitabilmente a peggiorare con il tempo, non si risolvono magicamente da soli e possono comportare delle ricadute importanti sulla tua salute mentale e fisica.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti scientifici
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