Tutti noi crediamo che il
narcisista sia la classica persona
che pubblica continuamente dei “selfie” sui social network, che parla sempre di se stesso in prima persona e dei propri successi. La
definizione è ormai
abusata
ed è diventata estremamente popolare al punto da
venire utilizzata spesso a sproposito. In realtà quando parliamo di una persona narcisista siamo di fronte a un un vero e proprio
Disturbo della Personalità con delle specifiche caratteristiche cliniche. In genere un
narcisista
tende ad avere oltre ad una
smisurata autostima
e ad un enorme senso di grandiosità una
scarsa empatia
verso gli altri. Questo è un aspetto che influenza negativamente la vita del partner che rischia di trovarsi schiacciato all’interno di una
relazione tossica
o in fenomeni di
gaslighting. In realtà un narcisista è spesso una
personalità fragile
e insicura che utilizza questo atteggiamento “grandioso” per compensare il senso di vuoto e per celare dei tratti di carattere depressivo. Inoltre un
narcisista
è spinto a cercare delle costanti conferme da parte degli altri e desidera sempre mettersi al centro. È probabile che alla base ci sia un
problema legato alle dinamiche di attaccamento
con le figure genitoriali emerso durante l’infanzia.
Uno degli aspetti più complessi di una relazione con un narcisista è che il
partner vive nella speranza di poter osservare prima o poi un cambiamento
e un miglioramento a livello relazionale. Loro infatti hanno la capacità di far sentire in colpa il partner inducendolo a credere che se si comporterà in un certo modo le cose miglioreranno sicuramente. Ad esempio se tu inizierai a pensare cose del tipo
“se io sarò abbastanza carino/a, gentile e dolce con lui/lei il nostro rapporto diventerà unico”
è possibile che tu ti trovi già in
realtà all’interno di una relazione “tossica” con un narcisista. E’ importante però essere consapevoli che
non c’è fine a questo schema disfunzionale
e nulla di ciò che farai sarà mai sufficiente per soddisfare una personalità di questo tipo. Evita quindi di condividere i tuoi successi perché hai accanto una persona che non è in grado di ascoltarti né di apprezzarti e rifletti sul tuo
reale bisogno di dover compiacere a tutti i costi ad un narcisista. Se ti trovi ripetutamente all’interno di questa dinamica relazionale è
consigliabile intraprendere un percorso di psicoterapia
per modificare i tuoi schemi disfunzionali. In sostanza è del tutto inutile perdere del tempo con una persona di questo tipo. Inoltre
è difficile che un “narcisista” decida spontaneamente di intraprendere un suo percorso
psicologico, in genere potrebbe decidere di mettersi in discussione solo di fronte a un periodo di grossa crisi e il rischio di drop-out (cioè di interrompere la terapia) è rimane comunque elevato.
Contrariamente a quanto saremmo portati ingenuamente a credere l’uso eccessivo delle espressioni in prima persona
(“io ho realizzato cose importanti”, “io ho ottenuto diversi successi professionali”, “io sono amico di tutti”) al posto del “noi”
non è un indicatore affidabile di una tendenza narcisistica. Malgrado un narcisista sia dotato di uno smisurato “ego” e sia prevalentemente focalizzato su se stesso queste caratteristiche non sembrano influenzare questo aspetto specifico del linguaggio (l’uso prevalente del pronome “io” al posto del “noi”). Sarebbe quindi un
errore focalizzare l’attenzione
solo su questo aspetto della comunicazione
per riconoscere un narcisista. Infatti una ricerca che ha coinvolto quasi 5000 soggetti (sia negli Stati Uniti che in Germania) ha dimostrato l’assenza di una correlazione significativa tra la personalità narcisista e l’uso del pronome personale soggetto “io”. Per ottenere questo risultato le persone sono state invitate a scrivere un resoconto personale o un altro tema generico. Inoltre sono state sottoposte a un questionario orientato a verificare la presenza di una personalità narcisistica. Dall’analisi dei dati non è emerso nessun elemento significativo
tranne una lieve correlazione, che risulta più elevata tra gli uomini piuttosto che tra le donne, dell’uso del “io” con tratto narcisistico. È sicuramente importante riuscire a identificare questo tipo di personalità per
evitare di cadere nella trappola di un narcisista
e vivere una relazione negativa e stressante ma per fare questo è necessaria un’osservazione più estesa che
non si limiti alla sola
modalità di comunicazione della persona.
Come abbiamo già ampiamente sottolineato un narcisista tende ad avere una visione grandiosa di sé, uno smisurato senso di superiorità, un eccessivo bisogno di ammirazione ma anche una certa incapacità nel tollerare le critiche e una scarsa empatia verso gli altri. Alcuni di questi elementi correlano positivamente con le reazioni aggressive. Grazie a una meta-analisi che ha coinvolto oltre 400 studi si è scoperto che il narcisismo è correlato in modo significativo con i
comportamenti violenti che possono essere di quasi il 20% superiori alla media. L’aggressività in un
narcisista scatta normalmente quando si sente minacciato o provocato in qualche modo, ma alle volte è sufficiente anche solo il fatto di ignorare un suo bisogno. Questa tendenza emerge anche quando non siamo di fronte ad un vero e proprio “Disturbo Narcisistico di Personalità” e quindi in
soggetti semplicemente egocentrati. L’aggressione può essere di carattere verbale (ad esempio il fatto di diffondere delle voci negative e dei “pettegolezzi”, svalutare o interrompere continuamente l’interlocutore), oppure può consistere nel compiere delle azioni di
bullismo
o di
mobbing
fino ad arrivare a delle vere e proprie aggressioni fisiche con delle persone casuali incontrate ad esempio per strada o in un locale. Questo tratto sembra essere presente in
modo trasversale in diverse culture, sia quelle più individualiste che quelle con una visione “collettiva” della società.
Non emergono differenze significative di genere e quindi sia i maschi che le femmine possono esprimere lo stesso livello di aggressività. Inoltre è bene ricordare che la rabbia e l’aggressività possono essere collegate,
soprattutto nei maschi, anche alla depressione.
Se pensi di poterla/o cambiare con il tuo comportamento stai entrando in un pericoloso circolo vizioso che ti porterà verso un’inutile sofferenza. Ricordati che l’amore non cura.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Bibliografia
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