Blog Layout

Come superare un colloquio di lavoro

21 novembre 2021

I colloqui di lavoro sono una parte importante del processo di ricerca di lavoro ed è importante assicurarsi di prepararsi adeguatamente e fare i passi giusti per assicurarsi di passare a pieni voti. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a superare il colloquio e ottenere il lavoro che desideri.

Come superare un colloquio di lavoro

Che cos'è un colloquio di selezione?

Il processo di selezione del personale è una delle fasi più importanti e delicate per un'azienda. Il personale deve essere selezionato con precisione e in funzione delle caratteristiche richieste a livello organizzativo e dal mercato. Incrementare, in termini probabilistici, l’efficacia della selezione del personale è l'obiettivo di questo processo. Lo psicologo del lavoro accompagnal’imprenditore nella progettazione del processo di selezione partendo dalla definizione dei bisogni organizzativi, dalla definizione dell’annuncio e dalle modalità di ricerca della risorsa fino ad arrivare alla gestione del colloquio di selezione e della scrittura del report. Gli psicologi del lavoro sono i soli che possono utilizzare dei test psicologici scientificamente validati che consentono di incrementare, in modo significativo, l’efficienza e l’efficacia del processo di selezione. Un colloquio di lavoro è un momento di valutazione all’interno di una cornice professionale. La finalità principale è quella di verificare se il candidato è compatibile con un dato contesto organizzativo non solo a livellodi competenze “tecniche” ma anche soprattutto a livello di soft skills. Aparità di preparazione, infatti, un selezionatore andrà ad analizzare lecompetenze relazionali come, ad esempio, la capacità di lavorare in team o digestire le obiezioni.

Come affrontare un colloquio di lavoro?

E’ un’opinione diffusa che l’unico modo per cercare un lavoro sia quello di scrivere e inviare dei CV standard a più organizzazioni possibili e affrontare il colloquio di selezione cercando di presentare al meglio le proprie competenze professionali. Nei fatti la ricerca di un’occupazione è già di per sé un vero e proprio lavoro che richiede competenze specifiche, un’ottima capacità di pianificazione e un buon livello di consapevolezza rispetto alle caratteristiche professionali e personali possedute. Secondo il Prof. Julie McCarthy (PhD, professore di management presso l'Università di Toronto Scarborough in Canada) per affrontare in modo efficace un colloquio di selezione è necessario sviluppare specifiche competenze relazionali da affiancare e armonizzare a quelle “tecniche” relative al ruolo che si intende ricoprire. E’ importante dedicare del tempo ad approfondire i punti di forza e le aree di miglioramento e sviluppare una rinnovata consapevolezza delle proprie caratteristiche professionali. E’ necessario mettere in luce però come sia difficile (se non impossibile) riuscire ad autovalutare le competenze relazionali poiché la tendenza è spesso quella di sovrastimare o sottostimare queste caratteristiche.Per questa ragione un percorso di coaching condotto da uno psicologo del lavoro potrebbe rappresentare l’intervento ideale per migliorare la consapevolezza rispetto all’area delle soft skill. Infatti nella ricerca del lavoro è importante acquisire una visione sistemica, sviluppare una consapevolezza specifica degli obiettivi professionali e del percorso formativo e delle esperienze maturate. Secondo quanto afferma Paul Fairlie, PhD, (AD di una società di consulenza per le risorse umane e organizzative con sede a Toronto) l’obiettivo non è quello di ottenere un lavoro qualsiasi ma di definire un piano di sviluppo professionale armonico con le proprie caratteristiche professionali e personali.

Un colloquio di lavoro deve essere preparato con attenzione e non può essere lasciato al caso. Si tratta, infatti, di un’interazione professionale e non di un incontro amicale. Non si tratta inoltre di rispondere semplicemente ad una sequenza di domande standard ma di trovare il modo per presentare al meglio la tua persona e di mettere in luce le tue risorse in un tempo limitato. Per questa ragione non devi concentrarti tanto sulle domande che ti verranno poste ma piuttosto sul modo con cui tu risponderai al selezionatore. È fondamentale saper gestire la dinamica del colloquio e valorizzare i punti di forza della tua persona.

Che cosa fare prima di un colloquio di lavoro?

E’ importante raccogliere informazioni sull’organizzazione esplorando, ad esempio, il sito web della società e leggendo articoli e notizie che la riguardano. Paul Yost, (PhD, professore associato di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso la Seattle Pacific University di Washington) sottolinea quanto sia importante conoscere, anche a livello informale, i valori che caratterizzano l’organizzazione. Un buon modo per far ciò potrebbe essere quello di incontrare qualcuno che lavori all’interno o utilizzare in modo strategico i social. Oggi infatti grazie al web 2.0 è possibile raccogliere una grande quantità di informazioni anche di carattere personale sull’azienda e sui selezionatori. Inoltre secondo Laxmikant Manroop (PhD, professore in gestione delle risorse umane presso l’Università del Michigan) è importante approfondire questi aspetti apparentemente periferici perché possono favorire il clima relazionale durante un colloquio.

Che stile adottare durante il colloquio?

Sempre secondo Yost è importante adottare un approccio narrativo, saper raccontare in modo interessante come hai affrontato e risolto dei problemi pratici piuttosto che limitarsi ad elencare le competenze possedute (informazioni rilevabili già attraverso un CV ben dettagliato). E’ importante sapersi adattare al clima relazionale del colloquio e allo stile dell’intervistatore evitando di utilizzare una modalità standard. La capacità di armonizzare il proprio atteggiamento e il proprio stile di comunicazione in base ai feedback che provengono dall’ambiente è una caratteristica oggi fondamentale nei nuovi contesti organizzativi.

E’ importante mettersi alla prova.
Simulare un colloquio di lavoro (attraverso la tecnica del role playing) è un ottimo modo per identificare le aree di miglioramento e analizzare gli atteggiamenti “negativi” che possono distorcere la qualità della propria presentazione. La comunicazione non verbale deve essere armonizzata con il contenuto e questi aspetti possono essere migliorati attraverso un percorso di coaching e utilizzando anche strumenti come la videoregistrazione.


La sintesi è fondamentale.

La capacità di sintesi è importante, secondo Yost la ricerca ha dimostrato che i candidati che parlano con fiducia, evitando pause troppo lunghe e con un linguaggio fluente vengono valutati in modo positivo dai selezionatori. (Journal of Psychology, 2009)


Come porre delle domande al selezionatore.

Spesso verso la fine del colloquio gli intervistatori chiedono ai candidati se hanno delle domande. Secondo Fairlie è importante saper formulare delle domande interessanti per dimostrare di avere iniziativa e un pensiero di tipo strategico. Potreste approfondire, ad esempio, gli aspetti operativi del lavoro, il flusso di comunicazione interno all’organizzazione o altri aspetti che caratterizzano l’organizzazione.


Qual è il vostro valore aggiunto per l’azienda?

Evitate di chiedere subito quali siano i benefit e i bonus previsti. Questo è un buon atteggiamento generale da tenere. Secondo Yost è importante partire da questo presupposto e affrontare il colloquio valorizzando le proprie competenze in funzione di questo obiettivo.


L’effetto alone.

Possono sembrare consigli banali, ma può capitare che alcuni candidati sottovalutino questi aspetti. E’ fondamentale arrivare in anticipo all’incontro verificando prima la sede del colloquio e valutando una serie di variabili (ad es. traffico, facilità di parcheggio ecc). Il modo di vestire deve essere adeguato al contesto organizzativo e in generale bisogna mantenere uno stile di comunicazione assertivo.

Il contesto organizzativo è importante.
Secondo Lisa Dragoni, PhD, professore associato alla School of Business presso Wake Forest University è fondamentale prestare attenzione anche all’ambiente e al contesto fisico oltre che a quello relazionale dell’organizzazione. E’ un buon modo questo, per esempio, per porre domande o per notare alcuni aspetti importanti (ad esempio come sono disposti gli spazi, l’illuminazione, l’ergonomia generale degli ambienti ecc).


Energia e coerenza.

E’ importante dimostrare interesse e coerenza durante il colloquio. Non bisogna però cercare di ingraziarsi troppo il selezionatore rimanendo in superficie o cercando di evitare di esprimere le proprie opinioni. E’ necessario cercare di essere coerente con quanto si è affermato durante tutto il colloquio e con quanto riportato sul proprio CV. Va ricordato che un buon contatto visivo, un non verbale armonizzato con il contenuto e una “buona stretta di mano” sono ottimi modi per valorizzare la propria presentazione (Journal of Applied Psychology, 2008).


Cosa fare nel caso in cui il colloquio sia andato male.

Si deve evitare di esprimere il proprio rammarico o peggio la propria delusione sui social . E’ necessario analizzare che cosa può non aver funzionato nella propria presentazione prestando attenzione agli aspetti interni (sui quali è possibile intervenire) ed evitando di concentrarsi solo sulle cause esterne (ad es. l’atteggiamento del selezionatore, il contesto aziendale, il clima). E’ fondamentale migliorare il proprio atteggiamento e la capacità di gestione del colloquio anche in situazioni critiche e complesse . Potrebbe essere utile chiedere un feedback da parte dell’organizzazione infatti è importante mantenere un buon rapporto anche nel caso in cui il colloquio non abbia avuto l’esito sperato.


Quando e come parlare di “soldi”?

L’ideale sarebbe che fosse il selezionatore o il vostro futuro datore di lavoro a fornirvi per primo un’indicazione sulla vostra retribuzione. Nel caso in cui vi venisse posta questa domanda direttamente potreste a pprofondire l’argomento chiedendo di avere ulteriori informazioni sulla tipologia di lavoro e sulle caratteristiche del contratto. Questo è un modo professionale di approcciarsi al tema cercando di comprendere il legame tra compenso e ruolo professionale. E’ importante ricordarsi come sia necessario saper negoziare in modo assertivo senza esagerare o svalutare la propria immagine professionale.

Consigli per affrontare un colloquio di lavoro


  • Raccogli delle informazioni, attraverso il web, relative all’organizzazione a cui hai presentato la tua candidatura.
  • Rileggi il tuo CV prima del colloquio.
  • Preparati delle risposte sintetiche per descrivere la tua esperienza, i tuoi obiettivi e il valore aggiunto che puoifornire a quella specifica organizzazione
  • Personalizza le tue risposte cercando di faremergere le tue potenzialità. Non limitarti a fornire delle risposte standard,generali o superficiali.
  • Fai degli esempi concreti per spiegare come hai affrontato e risolto una situazione critica a livello professionale.
  • Mantieni sempre il focus sul contesto professionale e cerca di essere diretto, sintetico ed efficace.
  • Evita di aggiungere troppi dettagli (se non richiesto dal selezionatore in modo specifico).
  • Non temere di non saper rispondere ad una domanda o di non conoscere qualcosa.
  • Mantieni un atteggiamento assertivo evitando unostile passivo o peggio ancora aggressivo.
  • Ricordati che la puntualità è fondamentale nelcontesto lavorativo.
  • Adegua il tuo look alle caratteristiche dell’organizzazione. Cerca di vestirti nel modo più appropriato in funzione delcontesto lavorativo.
  • Presta attenzione al tempo che hai a disposizione. Il time management è fondamentale in azienda.
  • Rinforza il contenuto della tua comunicazione con un buon contatto oculare.
  • Preparati qualche domanda da porre all’intervistatore in relazione alla tipologia di lavoro o agli obiettivi dell’organizzazione.


Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte


Bibliografia

Desideri maggiori informazioni?

Inviando una richiesta si dichiara di aver letto il disclaimer sulla privacy e si autorizza lo studio RPStrategy© ad elaborare una risposta.

Share by: