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Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)
è una patologia che può svilupparsi dopo aver subito o dopo aver assistito ad un
evento traumatico, catastrofico o violento, oppure dopo essere venuti a conoscenza di un’esperienza traumatica accaduta ad una persona significativa. Il trauma psicologico è
“l’esperienza personale diretta di un evento che causa o può comportare morte o lesioni gravi, o altre minacce all’integrità fisica”
(APA, 1994). A tutti può capitare nella vita di vivere eventi
emotivamente non sostenibili, soverchianti, estremi, esperienze spaventose percepite al di fuori del nostro controllo, di cui siamo impotenti come subire un’aggressione,
minacce di morte, essere coinvolti in incidenti stradali. E accade che, alla maggior parte delle persone, riesce di superare lo shock iniziale. È importante sottolineare che
non tutti gli eventi estremi, negativi e spaventosi sono traumatici, così come non tutti gli eventi traumatici portano a sintomi post-traumatici e sofferenza. Se però il disagio e la sofferenza della vittima del trauma si prolungano per oltre un mese dall’esposizione e il disagio e la sofferenza interferiscono significativamente con la vita lavorativa, sociale o scolastica della persona, va ipotizzata la
diagnosi di PTSD.
Per quel che concerne gli
approcci terapeutici, i più efficaci e diffusi, secondo l’APA
(American Psychological Association), sono la Psicoterapia Cognitivo-comportamentale (CBT), la Terapia di Elaborazione Cognitiva (CPT) e la Terapia Cognitiva (CT). Può essere applicato efficacemente il
protocolo
evidence-based STAIR. Il PTSD è spesso associato ad alti livelli di disabilità sociale, lavorativa e fisica. La
compromissione del funzionamento
di una persona con PTSD si osserva all’interno degli ambiti sociale, interpersonale, evolutivo, scolastico, lavorativo e coinvolge anche la salute fisica. Individui con un PTSD hanno l’80% di possibilità in più rispetto di esrpimere dei sintomi che soddisfano i criteri diagnostici per almeno un altro disturbo psicologico. La
comorbilità con il Disturbo da uso di sostanze e con il
Disturbo della condotta è più comune tra i maschi che tra le femmine. Benché la maggior parte dei bambini piccoli con PTSD abbia almeno un’altra diagnosi, i pattern di comorbilità sono differenti rispetto agli adulti, in cui predominano il
disturbo d ’ansia di separazione e il
disturbo oppositivo provocatorio. Si osserva inoltre una considerevole comorbilità tra
PTSD
e
Disturbo Neurocognitivo Maggiore e alcuni sintomi sovrapposti tra questi disturbi.
Il protocollo STAIRS (Skill Training in Affective and Interpersonal Regulation) è stato realizzato con l'obiettivo di aiutare le persone che hanno subito un trauma. La ricerca scientifica in ambito clinico ha evidenziato come i pazienti che soffrono di un PTSD (Post Traumatic Stress Disorder) hanno una significativa compromissione per l'area emozionale e quella interpersonale. Il protocollo STARIS è basato su un approccio evidence based ed esistono quindi delle solide prove a sostegno della sua efficacia.
Che cos'è un trauma?
"Per trauma in psicopatologia intende un’esperienza minacciosa estrema, insostenibile, inevitabile, di fronte alla quale un individuo è impotente."
(Hermann, 1992b; Krys tal, 1988; Ven der Kolk, 1996).
Il PTSD si sviluppa come conseguenza di uno o più eventi traumatici, eventi che possono essere fisici o psicologici. Alcuni degli eventi che possono determinare lo sviluppo di un PTSD sono:
Ciò che gioca un ruolo significativo nello sviluppo del quadro sono la
gravità del trauma
e la minaccia percepita: maggiore la gravità del trauma e della minaccia percepita, maggiore la possibilità di sviluppare un PTSD (APA, 2013). Studiando le cause del PTSD, sono stati presi in considerazione i fattori di rischio, che riguardano i
fattori pre-traumatici, cioè quelli preesistenti all’evento traumatico, gli aspetti del trauma, che riguardano la caratteristiche del trauma o della risposta immediata al trauma, ed fattori post-traumatici, che riguardano le condizioni della vittima e/o del suo contesto in seguito al trauma.
Secondo la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5; APA, 2013), per fare diagnosi di PTSD è necessario valutare la presenza dei seguenti criteri:
Criterio A – Esposizione a un evento traumatico
Esposizione ad evento traumatico. L’esposizione può essere:
È possibile assistere ad una
regressione dello sviluppo, come la perdita del linguaggio nei bambini piccoli. Possono emergere delle
pseudoallucinazioni uditive, come avere l’esperienza sensoriale di sentir parlare i propri pensieri con una o più voci diverse. Un altro sintomo può essere l’ideazione paranoide. A seguito di eventi traumatici prolungati, ripetuti e gravi (per es., abuso infantile, tortura), l’individuo può sperimentare ulteriori difficoltà nella
regolazione delle emozioni o nel mantenere una stabilità nelle relazioni interpersonali, o sintomi dissociativi. In altri casi, se la persona ha assistito ad una morte violenta potrebbe sopraggiungere il lutto complicato.
Prima di diagnosticare un Disturbo Post-Traumatico da Stress è necessario escludere altre componenti psicopatologiche e la presenza di condizioni mediche generali. Per questa ragione è fondamentale che ha definire una diagnosi sia sempre e solo un professionista.
Negli Stati Uniti, la possibilità di sviluppare un PTSD è dell'8,7% all’età di 75 anni (utilizzando i criteri del DSM IV). La prevalenza annuale tra gli adulti degli Stati Uniti si attesta intorno al 3 5%. Mentre questo dato tende a diminuire in Europa e nella maggior parte dei paesi asiatici, africani e latinoamericani, attestandosi intorno a 0,5-1,0%.
Si registrano maggiori casi di PTSD tra i militari, il personale medico, i vigili del fuoco e in generale le persone coinvolte in un'emergenza. I tassi più alti di PTSD sono stati osservati nelle persone che sono state vittime di un rapimento o coinvolti in guerre.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
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