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I cambiamenti climatici possono generare ansia e depressione?

25 giugno 2021

In bae al rapporto "Mental Health and Our Changing Climate: Impacts, Implications, and Guidance” i disastri naturali generano un pesante effetto psicologico sulle persone.

I cambiamenti climatici generano ansia e depressione

I cambiamenti climatici generano un effetto psicologico

L'ultimo rapporto pubblicato dall' IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) contiene dei dati allarmanti, sembra infatti che il tempo per intervenire contro i cambiamenti climatici sia ormai scaduto. Quando sentiamo parlare sui media di cambiamenti climatici pensiamo che tale problematica coinvolga principalmente la salute fisica  sottovalutando l’impatto a livello psicologico nelle persone. Secondo il nuovo rapporto pubblicato dalla APA (American Psychological Association) dal titolo "Mental Health and Our Changing Climate: Impacts, Implications, and Guidance” i disastri naturali generano un effetto psicologico sulle persone coinvolte: basti pensare ai danni generati dall’esposizione a un evento traumatico, alla perdita di persone care, della propria casa o di altri beni materiali fino alle conseguenze dirette sull’attività lavorativa e sulla rete sociale.

I cambiamenti climatici provocano un aumento di uragani e di fenomeni meterologici pericolosi.

Nella popolazione colpita dall’urgano Katrina nel 2005 si è registrato un incremento del tasso di suicidio  e dell’ideazione suicidaria del doppio rispetto alla popolazione non esposta, circa il 50% ha sviluppato disturbi dell’umore e circa il 16% ha presentato un quadro di sintomi ascrivibili al PTSD (Post-Traumatic Stress Disorder). L’impatto del cambiamento climatico non si limita solo agli effetti diretti generati ad esempio da un’alluvione ma producono anche conseguenze a lungo termine. Un evento catastrofico influenza l’agricoltura, le infrastrutture, i servizi disponibili, la mobilità e vanno quindi a   peggiorare sensibilmente la qualità della vita costringendo le persone a migrare, in alcuni casi, in altre zone del paese. I paesi in via di sviluppo devono fare i conti con i processi di desertificazione  e il  cambiamento del clima destabilizza il rapporto della popolazione rurale  con la natura rompendo schemi consolidati, abitudini, rituali e tradizioni.

Tutto questo può generare un senso di perdita dell’identità personale e professionale, il ridimensionamento delle strutture di supporto, la perdita del senso di autonomia e di controllo generando, a cascata, l’emergere di sentimenti di importanza, paura e un più generale un atteggiamento “fatalista”. Conosciamo inoltre gli effetti negativi sulla salute fisica che l’esposizione ad alti livelli di “stress”  può produrre sul sistema immunitario. Non è infrequente che le persone possano presentare disturbi d’ansia  e depressione o abuso di sostanze. Anche a livello sociale possono emergere, nelle comunità coinvolte,  comportamenti aggressivi che rischiano di sfaldare la coesione sociale  in un determinato contesto e generare pericolose derive. Tali aspetti possono essere  amplificati soprattutto nei contesti rurali  e nelle  zone più povere del pianeta  (dove le persone hanno un contatto più diretto con la natura e dipendono direttamente da essa per la sopravvivenza).

I cambiamenti climatici il ruolo degli psicologi

Secondo il rapporto pubblicato da APA una delle strategie più importanti da perseguire  è quella di lavorare sulla prevenzione e sullo sviluppo della “resilienza” nelle comunità. E’ fondamentale per gli psicologi promuovere la salute mentale  rinforzando le risorse personali ma soprattutto facilitando la costruzioni di reti sociali (sia tradizionali che online). La capacità di far fronte ad eventi “traumatici” si incrementa quando le persone hanno sviluppato un senso di comunità e si rilevano tassi, in questi casi, meno elevati di stress psicologico. Adottare e condividere politiche che rispettano l’ambiente e adottare uno stile di vita più armonico con la natura  può influenzare positivamente il benessere emozionale delle persone. Semplici comportamenti come utilizzare la bicicletta o camminare per recarsi nel luogo di lavoro è un  buon modo per ridurre il livello generale di stress. Anche l’uso dei mezzi pubblici, la condivisione di spazi comun i o i sistemi di “sharing” sembrano produrre un impatto positivo a livello psicologico al netto della condizione socio-economica e della variabile anagrafica.

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Fonte
APA.Mental Health and Our Changing Climate: Impacts, Implications, and Guidance.

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