La paura dell’altezza o di cadere viene definita acrofobia (dal greco antico ἄκρον, ákron, "cima, sommità" e φόβος, phóbos, "paura") e colpisce circa il 3% della popolazione. Salire su una scala per cambiare una lampadina o avvicinarsi a una ringhiera di un balcone può far comparire, nelle persone che soffrono di questa fobia specifica, una serie di sintomi come l’aumento del battito cardiaco, un’eccessiva sudorazione, un senso di stordimento, le vertigini e in alcuni casi una completa paralisi. Anche il semplice pensiero di attraversare un ponte o di prendere un ascensore panoramico può far scatenare una forte ansia. La paura dell'altezza è il tipo più comune di fobia. L'acrofobia può iniziare a qualsiasi età, ma di solito inizia quando i bambini hanno circa cinque anni. Una persona con questa paura potrebbe provare vertigini o nausea quando si trova in luoghi elevati, avere un attacco di panico o provare disagio quando osserva un panorama dall'alto.
È importante sottolineare che la paura dell’altezza non è una questione né di coraggio né di volontà, ma ha una risposta eccessiva ed inconsapevole che il cervello può fornire in alcune condizioni specifiche. Infatti di fronte all’altezza il Sistema Nervoso Simpatico si attiva e prepara il corpo ad affrontare una situazione di pericolo. Questo stimolo è fondamentale per la sopravvivenza ma nelle persone che soffrono di una fobia questa attivazione risulta eccessiva.
Nulla può fare la razionalità di fronte a questi meccanismi celebrali. Infatti le risposte comportamentali tipiche dell’essere umano di fronte a un pericolo (potenziale o reale la differenza non è significativa se stiamo parlando di fobie) sono tre: attacco, fuga o congelamento. Le parti più antiche del cervello umano sono programmate per agire in questo modo al fine di garantire la sopravvivenza dell’individuo. In pratica è come se la persona si trovasse di fronte a un animale feroce pronto ad attaccarlo tutte le volte che attraversa un ponte o cerca di avvicinarsi alla ringhiera di un balcone. Per questa ragione l’organismo inizia a reagire con dei sintomi somatici intensi come l’aumento del battito cardiaco, la tensione muscolare, i tremori, la nausea, il mal di stomaco, il respiro affannato e la sudorazione ovvero tutti elementi che preparano la persona a un comportamento di attacco o di fuga. La paura non deve essere completamente eliminata ma bisogna imparare (con la giusta metodologia) a gestirla in modo efficace.
La VRT (Virtual Reality Therapy) è il metodo più innovativo per superare con efficacia la paura dell'altezza.
La terapia più efficace si basa sull’evidence based
(ovvero su protocolli validati scientificamente e confermati dalla pratica clinica) e consiste nella desensibilizzazione sistematica detta anche terapia dell’esposizione. L’esposizione deve essere graduale, adattata alle caratteristiche del singolo paziente e possibilmente in un
contesto accogliente e rassicurante. Un ruolo importante, oltre naturalmente alle metodologie impiegate, lo
gioca il terapeuta e la sua capacità di entrare in relazione con la persona. Per
vincere la paura dell’altezza è possibile utilizzare la realtà virtuale
che consente di simulare in modo del tutto sicuro la percezione di trovarsi su un ascensore panoramico, in cima a un terrazzo o sopra un grattacielo. Il terapeuta può adattare, comodamente nel proprio studio, la simulazione in base alle specifiche esigenze del paziente e in funzione dei suoi obiettivi. I primi risultati emergono abbastanza rapidamente e si possono trasferire nella realtà quotidiana. La
VRT (Virtual Reality Therapy) consente di raccogliere i parametri fisiologici e la lettura soggettiva del livello d’ansia sperimentato.
Tutte queste informazioni sono visibili attraverso un grafico che può essere condiviso con il paziente per monitorare i suoi progressi e per incoraggiarlo nel trattamento. Anche l’ipnosi evidence based può essere applicata alle fobie.
Le persone che soffrono di acrofobia possono manifestare i seguenti sintomi:
L'acrofobia ovvero la paura dell’altezza non deriva né dal coraggio né dalla volontà individuale. Questo problema ha una spiegazione scientifica dato che il cervello può fornire, in alcune condizioni specifiche, delle risposte eccessive e incosapevoli che però sono alla base dei meccanismi di sopravvivenza.
La paura dell'altezza si supera grazie alla Realtà Virtuale. Una metodologia che ha una solida base scientifica e clinica.
Il trattamento per la paura dell'altezza è breve. L'uso della realtà virtuale consente inoltre di monitorare i progressi della persona.
Dal punto di vista evolutivo la
paura dell’altezza garantisce la sopravvivenza
di una specie e rappresenta quindi un meccanismo prezioso per la vita. L’assenza di paura è infatti un grosso problema
soprattutto per chi pratica degli sport estremi dato che potrebbe mettere a repentaglio la propria esistenza eseguendo manovre sempre più pericolose con una tuta alare o con un paracadute. Ma una fobia è qualcosa di completamente diverso dalla paura. Infatti una
fobia può essere appresa secondo il modello comportamentista attraverso il condizionamento classico
e grazie a un’esperienza personale negativa. Ad esempio salire su una scala e cadere potrebbe far emergere una fobia, ma anche ascoltare un racconto o guardare un film potrebbe generare questo tipo di condizionamento. E’ probabile quindi che una fobia specifica sia originata da diversi fattori.
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Membro della Division 30 Society of Psychological Hypnosis
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti scientifici
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