La maggior parte delle
ricerche scientifiche sulla longevità hanno analizzato quasi esclusivamente i fattori biomedici. Alcuni recenti lavori sembrano però attribuire un’importanza anche alla dimensione psicologica. Infatti le persone ottimiste sembrano avere una speranza di vita superiore rispetto ai pessimisti. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla
National Academy of Sciences.
I ricercatori hanno preso in esame i dati provenienti da due studi longitudinali
condotti negli Stati Uniti. I campioni studiati erano composti in un caso da 69744 donne e nell’altro da 1429 uomini. Dopo aver analizzato le caratteristiche demografiche, le condizioni di salute generali, la dieta, lo stile di vita, l’esercizio fisico ed altre variabili hanno scoperto che le donne più ottimiste vivevano, in media, più a lungo delle loro coetanee, di circa il 14.9%. Nel caso degli uomini la differenza si attestava intorno all’11%.
I ricercatori in base a ciò suggeriscono che un atteggiamento “ottimista” consente di gestire in modo più efficace lo stress
e di promuovere, nel contempo, comportamenti più sani
sia sul piano fisico che psicologico. Le persone "ottimiste" potrebbero anche essere più attente alla prevenzione. I pensieri, le nostre convinzioni e le nostre emozioni per quanto siano percepiti come “intangibili” sono in grado di produrre degli effetti concreti. Dato che è possibile intervenire sia a livello cognitivo che emozionale su questa componente, quanto emerge da questa ricerca, evidenzia ancora una volta l’importanza della psicologia e della psicoterapia.
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
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