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Lo stress può risvegliare le "cellule tumorali dormienti"

11 maggio 2021

Il rapporto tra lo stato psicologico e il sistema immunitario è noto da tempo. Uno stress elevato può incrementare il rischio di andare incontro a delle patologie severe. Ma esiste anche un altro effetto negativo dello stress ovvero la possibilità che questo aumenti il rischio di una recidiva in un paziente oncologico. 

Stress e tumore

Il rapporto tra lo stato psicologico e il sistema immunitario è noto da tempo. Uno stress elevato può incrementare il rischio di andare incontro a delle patologie severe. Ma esiste anche un altro effetto negativo dello stress ovvero la possibilità che questo aumenti il rischio di una recidiva in un paziente oncologico. Sotto una tensione costante l’organismo incrementa la produzione del cortisolo (l’ormone dello stress) che insieme alle cellule immunitarie (neutrofili) può "risvegliare" delle cellule tumorali “dormienti” (DCCs) .


Secondo quanto emerge dalle ultime ricerche in ambito oncologico queste "cellule" sfuggite al tumore primitivo vanno a "rintanarsi" in alcuni organi dove posso rimanere silenti anche per lunghi periodi fino a quando un trigger non le riattiva. Un meccanismo che potrebbe coinvolgere, in particolare, alcuni tumori che presentano un alto tasso di recidiva e su cui lo stress potrebbe giocare un ruolo importante.


È quanto evidenzia uno studio realizzato su dei topi in laboratorio e che ha coinvolto anche 80 pazienti che avevano avuto un tumore ai polmoni. I ricercatori hanno scoperto che l’ esposizione a situazioni stressanti nei topi guariti da una patologia oncologica aumenta la produzione del cortisolo che induce i neutrofili a rilasciare alcune proteine e acidi grassi che a loro volta stimolano le cellule tumorali “dormienti”


Durante l’esperimento tale fenomeno è stato però bloccato nei topi “stressati” che avevano ricevuto un beta-bloccate che ha inibito loro gli effetti degli “ormoni dello stress”. Nei pazienti guariti da un tumore al polmone le concentrazioni più elevate di proteine legate allo stress rappresentano un fattore predittivo di una potenziale recidiva a 33 mesi dall’intervento; per questa ragione i ricercatori suggeriscono che un trattamento con beta-bloccati e una presa in carico della componente emozionale grazie alla psiconcologia possa prevenire potenzialmente la ricomparsa di un tumore garantendo un'aderenza agli esami e alle cure. 


Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association


Riferimenti

 

  • Michela Perego, Vladimir A Tyurin, Yulia Y Tyurina, Jonathan Yellets, Timothy Nacarelli, Cindy Lin, Yulia Nefedova, Andrew Kossenkov, Qin Liu, Sreesha Sreedhar, Harvey Pass, Johannes Roth, Thomas Vogl, David Feldser, Rugang Zhang , Valerian E Kagan, Dmitry I Gabrilovich. Reactivation of dormant tumor cells by modified lipids derived from stress-activated neutrophils. Science Translational Medicine 02 Dec 2020: Vol. 12, Issue 572.
  • Park, SY., Nam, JS. The force awakens: metastatic dormant cancer cells . Exp Mol Med 52, 569–581 (2020).

 


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