Il mito che utilizziamo solo il 10% del cervello nasce probabilmente da un’errata e superficiale interpretazione di un articolo realizzato nel 1907 dallo psicologo americano William James. In un passaggio del suo scritto l’autore evidenzia come l’essere umano non sia sempre prestante sul piano fisico e mentale ma piuttosto sperimenti un livello di energia variabile. Da qui il fraintendimento ovvero che l’utilizzo da parte dell’essere umano delle capacità mentali sia limitato a una piccola percentuale.
L’affermazione di William James è coerente con le conoscenze che abbiamo oggi a disposizione. Sappiamo infatti che l’attenzione e più in generale le risorse cognitive sono limitate, che la mente utilizza delle vere e proprie scorciatoie (dette euristiche) per prendere delle decisioni e che la componente emozionale influisce sul nostro comportamento. Ma un conto sono le variazioni normali durante una giornata ben altro sostenere che utilizziamo solo il 10% del nostro cervello! Malgrado i ripetuti tentativi della psicologia e delle neuroscienze di sfatare questo mito nella cultura popolare questa credenza è profondamente radicata. Tale idea è anche alla base di diversi film come ad esempio Lucy di Luc Besson o Limitless di Neil Burger che basano la loro trama proprio sulla possibilità di “sbloccare” il potenziale celebrale. Questa credenza è alla base anche di un vero e proprio business fatto di corsi online, ebook e consulenze che promettono di ottenere facilmente la possibilità di aumentare l’uso del cervello al 100%. Ma un conto è utilizzare le metodologie scientifiche che la psicologia ha oggi a disposizione per sviluppare delle competenze, altro è promettere dei miracoli grazie ad esempio a un video subliminale.
Questa leggenda metropolitana è forse una delle più diffuse nel pubblico e coinvolge in modo trasversale persone di ogni estrazione sociale e cultura. In rete si trovano migliaia e migliaia di articoli e video che sostengono questo mito generando anche un giro di affari considerevole o in alcuni casi favorendo il diffondersi di vere e proprie psico-sette che promettono di aiutare le persone a usare il 100% del loro cervello. Oggi abbiamo una conoscenza molto più approfondita del Sistema Nervoso Centrale e grazie alle tecniche di neuroimaging, comprendiamo molti dei meccanismi psicologici che regolano la nostra mente. Inoltre grazie alla ricerca scientifica e alla creazione di modelli cognitivi ed emozionali siamo in grado di spiegare la maggior parte dei fenomeni psicologici.
Le metodologie più note per osservare il funzionamento del cervello sono la PET (Tomografia a Emissione di Positroni) e la fMRI (Risonanza Magnetica Funzionale). Negli ultimi decenni è stato così possibile incrementare in modo esponenziale la nostra conoscenza sul funzionamento celebrale. Ecco come dovrebbe apparire il cervello se fosse vero il mito che utilizziamo solo il 10%
"Most of us feel as if we lived habitually with a sort of cloud weighing on us, below our highest notch of clearness in discernment, sureness in reasoning, or firmness in deciding. Compared with what we ought to be, we are only half awake. Our fires are damped, our drafts are checked. We are making use of only a small part of our possible mental and physical resources." William James
Il contorno colorato di blu che si intravede nell’immagine è il cranio mentre le altre aree indicano le strutture celebrali attive. La maggior parte del cervello dovrebbe apparire “scuro” perché inattivo se fosse vero che utilizziamo solo il 10%. Mentre nella realtà il nostro Sistema Nervoso Centrale è sempre in attività anche quando stiamo dormendo. Solo le persone con qualche grave problema neurologico come l’Alzheimer o il Parkinson mostrano ad esempio delle alterazioni significative e visibili. Inoltre se una porzione così ampia del nostro cervello fosse risultata inutile i processi evolutivi avrebbero provveduto ad eliminare le parti inutilizzate.
In sintesi
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Riferimenti scientifici
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