La Future-oriented therapy è nata dalla necessità di offrire ai pazienti una terapia centrata sul futuro piuttosto che sul passato come avviene normalmente. L’espressione Future-oriented therapy è stata utilizzata per la prima volta nel 1964 dallo psicologo Walter O'Connell e compare successivamente in un articolo scritto dallo psichiatra Stanley Lesse nel 1971. Successivamente questo concetto viene anche citato dal Frederick T. Melges. Nel 2000 Bernard Beitman, ispirato proprio dal lavoro di Melgs, ha definito un modello di psicoterapia orientato verso il futuro sottolineando come questo aspetto rappresenti un fattore comune per diversi approcci terapeutici. La psicologa Jennice Vilhauer ha pubblicato un testo di auto-aiuto basato proprio sulla Future-oriented therapy. Possiamo identificare due approcci terapeutici che adottano questa visione ovvero la FOT (Future-oriented therapy) di matrice psicodinamica e la FDT (future-directed therapy) di orientamento cognitivo. Questo approccio innovativo alla psicoterapia cerca di aiutare le persone a sviluppare una visione positiva del loro futuro incoraggiandoli a raggiungere i loro obiettivi.
La maggior parte delle psicoterapie tradizionali si focalizzano prevalentemente sul passato nel tentativo di risolvere i traumi o le problematiche che hanno influenzato l’esistenza del paziente. Modificando la prospettiva terapeutica verso il futuro è possibile notare come chi soffre di depressione teme di aver perso il controllo su ogni aspetto dell’esistenza. Se l’individuo riprende fiducia nelle proprie risorse e si sente di poter intervenire attivamente sul suo futuro è probabile che questo atteggiamento porti a un radicale cambiamento di prospettiva. La capacità di immaginare un futuro diverso e positivo può motivare la mente nel raggiungere questo obiettivo mentre il continuare a rimuginare sugli errori del passato incrementa solo il senso di impotenza generando un circolo vizioso depressivo.
È sempre importante approfondire la storia di vita del paziente, il suo contesto familiare e i life events per definire, sul piano diagnostico, le caratteristiche del disturbo di cui soffre la persona. Invece sul piano psicoterapeutico focalizzarsi sugli eventi passati rischia di generare degli effetti negativi sull’umore e per questa ragione è importante orientare la persona verso il futuro. Il rimuginio, le preoccupazioni, i sensi di colpa e l’eccesso di riflessione riducono la capacità nel paziente di immaginare degli scenari futuri e di definire dei piani d’azione per raggiungere gli obiettivi. Questo schema di pensiero alimenta il senso di impotenza ed incrementa la deflessione dell’umore. La FOT e la FDT restituiscono un senso di speranza verso il domani e un rinnovato senso di controllo sul futuro. È importante, sotto il profilo terapeutico, individuare i circoli viziosi del pensiero, le convinzioni distorte, i pensieri catastrofici, il dialogo interno e le emozioni che si accompagnano a questi processi. Rimuginare non fa che amplificare la depressione e per questa ragione la cura non avviene risolvendo i nodi del passato ma accettando il presente e imparando nuovamente a pianificare il futuro.
Sono stati fatti dei grandi progressi nel trattamento della depressione grazie alla psicoterapia. In passato si credeva che la visione negativa del futuro svolgesse un ruolo primario nel mantenimento dello stato depressivo. In realtà la ricerca scientifica ha dimostrato come la questione presenti delle sfumature più sottili. Infatti, è emerso che chi soffre di depressione presenta una ridotta capacità di generare delle aspettative sul futuro. Negli ultimi decenni, grazie allo sviluppo delle neuroscienze, è stato possibile osservare come il cervello lavori in modo prospettico ed anticipatorio. Quando questa modalità naturale di funzionamento viene bloccata dai circoli viziosi del pensiero l’umore non può che peggiorare. La capacità di immaginare un futuro ricco di soddisfazioni, di anticipare i risultati positivi e le emozioni piacevoli sono tutti fattori che correlano, in modo significativo, con il benessere psicologico. La capacità di indirizzare il comportamento verso il futuro è probabilmente un’abilità appresa e questo apre ampi margini di cambiamento per le persone che soffrono di depressione o di altri disturbi psicologici. Gli studi scientifici dimostrano come gli individui che sono in grado di definire degli obiettivi, sanno pianificare la propria esistenza e possiedono delle capacità di problem solving riescono ad affrontare meglio i life events ed a evitare di cadere nella depressione.
Come abbiamo sottolineato la FDT (Future-Directed Therapy) è un intervento psicoterapeutico nato per ridurre i sintomi della depressione e per migliorare il benessere psicologico introducendo un nuovo paradigma. Rispetto alla Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale la FDT ritiene che ogni processo di pensiero sia razionale all’interno della logica soggettiva ma che le persone tendano ad applicare dei modelli e degli schemi di pensiero che sono inefficaci per raggiungere il futuro desiderato. Grazie alla FDT i pazienti vengono incoraggiati e sostenuti nel raggiungere i loro obiettivi. Il modello teorico della FDT si basa su alcuni concetti fondamentali:
La motivazione dell’essere umano può essere descritta all’interno di un continuum che va dalla pura sopravvivenza fino alla ricerca di uno stato di benessere più profondo. Per certi versi questo concetto è simile a quello proposto da Abrham Maslow con la Gerarchia dei bisogni.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
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